Napoli, protesta dei disoccupati: distrutti 4 autobus

Un gruppo di disoccupati, aderenti alle sigle Edn, disoccupati Scampia area nord e Forza sociale, ha attuato un blocco stradale sul lungo mare di Napoli nella zona dei grandi alberghi, proseguendo per via Chiatamonte e per altre vie della città.  La protesta si è, però, trasformata in violenza urbana poichè i senzalavoro, che manifestavano contro Comune e Regione, hanno distrutto quattro autobus seminando terrore tra i passeggeri a bordo. I cinquanta manifestanti hanno fermato un autobus tra via Foria e via Cesare Rosaroll e, dopo aver fatto ciò con molta violenza, hanno usato martelletti e punte di trapano per frantumare i vetri e hanno anche forato le ruote del mezzo. L’autista ha fatto poi scendere i malcapitati, ormai presi dal panico, mentre i senzalavoro hanno proseguito la loro opera di distruzione per la città, colpendo ben altri 3 autobus dell’azienda trasporti napoletana. Dinanzi a tale situazione il presidente dell’Azienda Napoletana mobilità (Anm), Antonio Simeone, ha affermato: “Sono atti  che condanniamo perchè sono contro i dipendenti, contro i cittadini e, soprattutto, contro un bene pubblico come il servizio di trasporto“, sottolineando la volontà di voler collaborare con le forze dell’ordine e il suo intento di costituirsi come parte civile in un eventuale processo contro i manifestanti. Nelle vie del centro sono stati poi rovesciati e incediati cassonetti della spazzatura dai quali si ergono immense colonne di fumo nero. Le strade interessate sono via Cesare Rosaroll e via Santa Teresa degli Scalzi.

Ma i disagi alla circolazione hanno colpito anche la stazione delle ferrovie dello Stato ad Acerra, la quale è stata occupata da un altro gruppo di manifestanti, i quali motivano le loro azioni con la mancata erogazione dei finanziamenti per il proseguo dei corsi di formazione professionale.  Queste le dichiarazioni dei disoccupati: “Se non si forma la Giunta regionale lo Stato non erogherà i fondi. Quindi chiediamo una accelerazione per garantire a noi disoccupati di poter andare avanti”.

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