Benedetta, una bambina di 4 mesi, è ricoverata da lunedì scorso presso il reparto di rianimazione dell’ospedale pediatrico Santobono di Napoli per avvelenamento da spore di botulino. La piccola, mentre si trovava a Capri con i genitori, dove ogni estate si recano per lavoro, è stata colta da letargia, una patologia che comporta la predisposizione al sonno continuo e alla riduzione dei normali stimoli del sistema nervoso; uno stato clinico che, pur se grave, è tenuto sotto controllo. Dopo le prime analisi, i medici ritengono che la condizione in cui si trova la bambina sia dovuta all’ingestione di cibo contente spore di botulino. Questo è uno dei più potenti veleni naturali esistenti al mondo ed è la proteina più tossica finora conosciuta, la quale ha degli effetti devastanti sull’organismo umano.
La provenienza di tali spore, il modo in cui la bambina possa esserne venuta in contatto e le cause del suo malore sono ancora del tutto da accertare. I medici hanno vagliato diverse ipotesi: le spore potrebbero essere state ingerite da Benedetta attraverso il miele biologico, in cui i genitori avevano immerso il ciucciotto della piccola, oppure attraverso un omogeneizzato alla frutta, cibi con cui la bambina è entrata in contatto appena prima del malore. Non si esclude, anche, una possibile infezione da “forma ambientale”, dovuta ad inquinanti presenti nell’atmosfera terrestre.
Immediatamente è scattato l’allarme. I sanitari e gli esperti del Ministero della Salute hanno provveduto a sequestrare i vasetti del miele e della frutta contenenti il cibo ingerito da Benedetta prima del malore ed acquistati nel capoluogo campano per avviare i dovuti accertamenti e per tenere sotto controllo eventuali allarmismi troppo eccessivi. Si attendono ancora i risultati, mentre sull’isola di Capri c’è sconcerto per quanto è accaduto e si diffondono sentimenti di condivisione verso la tragedia che ha colpito questa famiglia.