Codacons: risarcimento danni di 2000 euro per l’emergenza rifiuti

Due giorni fa il Codacons (Coordinamento delle Associazioni per la Difesa dell’Ambiente e dei Diritti degli Utenti e dei Consumatori) ha sporto denuncia presso la Procura della Repubblica di Napoli a causa della condizione in cui versa la città a causa dell’emergenza rifiuti. Precise le richieste avanzate: “Abbiamo chiesto alla Procura di aprire una indagine per i reati di epidemia, inquinamento e omissione di atti dovuti, chiedendo al tempo di stesso di procedere all’immediato sequestro dei cumuli di spazzatura presenti per le strade, e disporne lo smaltimento coatto nelle discariche di tutta Italia”. Ma non è tutto: il Codacons ha fatto partire un’azione collettiva finalizzata al risarcimento dei cittadini. In virtù dei rischi per la salute che corrono i cittadini, del danno d’immagine che Napoli ha subito, dei disagi connessi alla viabilità e della chiusura di molti esercizi commerciali letteralmente invasi dai rifiuti, l’Associazione propone che ogni cittadino sia risarcito dal Comune di Napoli e dall’Asia con una somma pari a 2000 euro. Si può aderire all’iniziativa collegandosi al sito internet www.codacons.it entro il 30 luglio. La procedura è molto semplice: basta inserire i propri dati e la richiesta sarà immediatamente inoltrata.

Intanto la Procura di Napoli ha aperto un’inchiesta per epidemia colposa ed omissione di interventi finalizzati alla prevenzione di malattie connesse all’emergenza rifiuti.  Il titolare dell’inchiesta, Francesco Curcio, aveva già rinviato a giudizio numerosi funzionari pubblici ritenuti responsabili dell’emergenza rifiuti del 2008. Anche il sindaco, Luigi De Magistris, si è detto particolarmente preoccupato per le condizioni sanitarie in cui versano le strade di Napoli: “La situazione ambientale e sanitaria è grave, c’è un rischio concreto per la salute dei cittadini”. Oltre ai topi che proliferano, al cattivo odore e  ai batteri, che trovano, tra i rifiuti, terreno fertile per moltiplicarsi, ciò che preoccupa maggiormente è la diossina immessa nell’aria dai continui roghi. Tale sostanza, sprigionata da cassonetti ed immondizia dati alle fiamme, è altamente tossica e cancerogena. Proprio per questo, il sindaco in collaborazione con l’Asl istituirà a breve una commissione di sorveglianza sanitaria per monitorare la situazione.

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