Dalle auto blu ai motorini elettrici: la svolta di De Magistris

Solo pochi giorni fa si è svolto il primo Consiglio comunale targato Luigi  De Magistris. Oltre alla nomina di Raimondo Pasquino, esponente del terzo polo e Magnifico Rettore dell’Università di Salerno, come presidente dell’assemblea, sono state moltissime le tematiche approfondite. Il neo sindaco aveva annunciato alla vigilia dell’incontro un “atto rivoluzionario” in materia rifiuti: non si è fatta attendere, infatti, la decisione di far partire al più presto la raccolta differenziata e di puntare sugli impianti di compostaggio, ribadendo un secco no alla costruzione di nuovi inceneritori. Nessuna bottiglia di acqua minerale per i presenti: al loro posto, su ogni tavolo, brocche di “acqua pubblica”. Questo tema è, infatti, particolarmente caro a De Magistris che si era da sempre schierato a favore del SI in sede referendaria.

Il sindaco ha confermato la sua disponibilità al confronto con le opposizioni e con i cittadini ribadendo il suo impegno nella lotta alla camorra con la quale, rassicura, non ci sarà mai un dialogo. Applausi a scena aperta per Luigi De Magistris che non ha tradito le aspettative: i primi tagli, funzionali al risanamento dei conti pubblici, riguardano, infatti, proprio la classe politica. Gli incarichi esterni non necessari verranno, infatti, cancellati. Ma non è tutto. Il provvedimento più applaudito è stato senza dubbio l’eliminazione delle famose, quanto discusse, auto blu: “In centro si viene a piedi. Anche le auto di servizio non potranno essere usate, se non per particolari impegni istituzionali. E gli assessori verranno con i motorini elettrici e le bici oppure usando i mezzi pubblici“. Queste le parole del neo sindaco che, se non altro, ci tiene a dare il buon esempio in materia di risparmio ed ecologia. Un’ “autotassazione” che sicuramente lascia ben sperare e che ha incontrato il favore della cittadinanza.

Il risanamento del centro storico e della zona limitrofa alla stazione sarà il primo obiettivo, come sottolinea lo stesso De Magistris: “Napoli non può avere come porta della città Piazza Garibaldi ridotta in quella situazione”. Di sicuro le premesse per costruire il cambiamento, passo dopo passo, ci sono tutte.

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