Non c’è pace per i beni culturali napoletani. Non bastavano crolli, incuria e negligenza delle istituzioni a sollevare il livello di guardia, ma ora entra in gioco anche l’inciviltà più pura che non ha nessun rispetto per il proprio passato storico-artistico. E purtroppo non è la prima volta.
La colpa viene data ai ragazzini che sono soliti giocare in Piazza Plebiscito, come in altre piazze del centro, improvvisando partite di pallone più o meno aggressive ai danni delle bellezze artistico- architettoniche della zona: non è infatti nuova la situazione che ha visto un supersantos rovinare una statua antica, come è capitato anche alla scultura di Sant’Antonio da Padova presso il complesso monumentale di San Lorenzo Maggiore, dove il Bambinello portato in braccio dal Santo si è visto decapitare la propria testa che purtroppo resta, da oltre un anno, ancora nelle mani dei restauratori.
La storia delle statue di Piazza Plebiscito però non è nuova a questo tipo di scempi: già nel passato fra vandalismo e atti più o meno inconsulti, le statue si sono viste mutilare o griffare da autentici sconosciuti. Al Re Alfonso, però, la cosa capita un po’ troppo spesso: infatti la mano del sovrano statico di Palazzo Reale era stata da pochissimo restaurata e medio ed indice risistemati a dovere dagli addetti ai lavori. Ora, però, il caso si ripete ed occorrerà un nuovo progetto di recupero e restauro.