L’allarme Legambiente: pericolo di crollo per il “Tempio di Apollo” flegreo

Non cala l’allarme per lo stato di conservazione e manutenzione dei beni archeologici presenti sul territorio flegreo. Questa volta è Legambiente a lanciare un nuovo richiamo all’attenzione sul cosiddetto Tempio di Apollo, che versa in condizioni di conservazione decisamente precarie e che addirittura è in costante ed evidente pericolo di crollo.
L’allarme è stato lanciato sulle pagine del Corriere da Gervasio Illiano, archeologo, rappresentante di Legambiente Campi Flegrei: «Le antiche strutture termali versano in stato di completo abbandono; l’interno è completamente invaso dagli alberi, ed alcuni piccoli ma indicativi crolli di materiale tufaceo dalle pareti, non fanno presagire nulla di buono».

«I danni strutturali apportati dal tempo e dall’incuria, impediscono che questa struttura resti in piedi per molto. – spiega Illiano – Le varie crepe strutturali e lacune, numerose alla base del complesso, rappresentano chiari elementi di pericolo; indicatori di un possibile crollo delle strutture superiori».
Il Tempio di Apollo si trova affacciato sulle sponde del Lago d’Averno ed è stato appellato erroneamente come un edificio religioso, in quanto questa struttura è in realtà un grande complesso termale di età imperiale, studiato per permettere di usufruire delle sorgenti di acque termo-minerali che lì, con molta probabilità, sorgevano.

Purtroppo questo non è il primo allarme da lanciare circa lo stato di conservazione dei beni archeologici dell’area flegrea che pur, rappresentando un patrimonio storico-artistico inestimabile, versano in condizioni di quasi abbandono e noncuranza totali. Esemplificativo è il fatto che le segnalazioni e i vari allertamenti derivino sempre da addetti ai lavori, appassionati di archeologia o semplici cittadini che vendono sgretolarsi con rabbia, giorno dopo giorno, il passato illustre delle loro cittadine, fra la noncuranza e la completa assenza di sostegno da parte delle istituzioni locali e centrali.
Urgono piani di recupero archeologico e di valorizzazione del territorio, magari attraverso azioni di marketing territoriale e turistico, ma al momento tutto tace e il Tempio di Apollo (e non solo quello) crolla.

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