Elezioni e camorra: la Digos controlla 1300 candidati

manifesti elettorali L’ombra della camorra aleggia intorno alle prossime elezioni: la Digos controlla 1300 candidati sospettati di avere rapporti con la mafia. Una sorta di black list con 1300 nomi è finita tra le mani degli investigatori. Si tratta di candidati controllati perché legati in qualche modo ad ambienti camorristici: si parla di legami di parentela, frequentazioni o condanne marginali passate. Secondo gli investigatori, un numero così alto di candidati con presunti legami a clan camorristici non è frutto di una coincidenza, bensì di un preciso piano organizzato affinché la camorra conquisti a pieno titolo le municipali.

Solo nel centro storico vi sono 80 candidati alla Municipalità finiti nella lista nera della Digos. I 1300 su cui si indaga sono sospettati di contiguità alla camorra e di appartenenza a gruppi estremisti. Gli investigatori si dicono preoccupati per un certo legame con le tensioni avvenute la scorsa settimana. Tra giovedì e venerdì scorso vi fu una rissa tra universitari e attivisti CasaPound, con un bilancio di 3 studenti accoltellati e il responsabile CasaPound Napoli, Enrico Tarantino, finito in ospedale (questi è candidato alla Terza municipalità per il candidato sindaco Gianni Lettieri). Poche ore dopo il candidato Lettieri fu vittima di una tentata aggressione in pieno centro antico di Napoli, mentre il giorno successivo fu lanciata una bomba carta contro il suo comitato, in piazza Bovio. Un clima scottante che ha allertato investigatori e militari, impegnati per incentivare il piano sicurezza in vista delle elezioni.

gianni lettieri aggressione

Prima che la Digos indicasse i 1300 candidati su cui indagare, la prefettura aveva difatti spinto all’eliminazione di cinque candidati dalle liste elettorali, di cui quattro schierate per il candidato Gianni Lettieri e una per Clemente Mastella. Gli ex candidati erano stati condannati per reati quali sfruttamento della prostituzione, estorsione e riciclaggio. Da oggi, i cinque aggiungono alla lista delle denunce quella per falso. Il ministro dell’Interno, Roberto Maroni, in visita nei giorni scorsi a Napoli per un appuntamento elettorale a sostegno di Lettieri, aveva annunciato la necessità di un intervento legislativo per favorire delle “liste pulite”.

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