Compravendita farmacie a Napoli, Pd: “Possibili interessi di camorra”

farmacie napoli I senatori del Pd presentano un’interrogazione per far luce su un’eventuale interferenza della camorra sul settore farmaceutico. Un’indagine attualmente in corso condotta dalla Direzione antimafia di Napoli raccoglie le denunce del Movimento dei liberi farmacisti e del presidente della regione Campania, Stefano Caldoro, ponendo l’attenzione sugli “strani movimenti di compravendita per le farmacie e i laboratori di analisi” e studiando le transazioni avvenute negli ultimi 10 anni: queste risulterebbero collegabili a “vere e proprie operazioni di riciclaggio da parte della criminalità organizzata, relative all’acquisto di quote di farmacie, di laboratori di analisi, di società che trattano all’ingrosso le forniture di farmaci da destinare ai privati e agli ospedali”.

In un periodo di forte crisi economica, il settore farmaceutico non ha mai mostrato segno di cedimento, registrando, al contrario, impreviste crescite. Per i senatori Pd Teresa Armato, Alfonso Andria, Anna Maria Carloni, Franca Chiaromonte, Enzo De Luca e Maria Fortuna Incostante, “l’interesse della criminalità organizzata per gli investimenti nel settore farmaceutico non si limiterebbe solo alle compravendite di farmacie, ma anche al mercato della vendita, esteso ai Paesi dell’Est e del Nord Europa, di sostanze vietate destinate al doping, un traffico illecito che avrebbe come punto strategico Napoli, sede di depositi e di una rete capillare di punti vendita e che, secondo le stime dell’associazione Libera, comporterebbe introiti per importi pari a 15 miliardi di euro l’anno”.

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La richiesta di far luce sul fenomeno è inoltrata alla presidenza del consiglio dei Ministri e al ministro dell’Interno, cui si chiede specificamente “se non ritenga indispensabile accertare con atti di propria competenza e con la massima sollecitudine tutte le compravendite, degli ultimi 5-10 anni, di farmacie, laboratori di analisi, società che trattano all’ingrosso forniture di farmaci in Campania e se non ritenga indispensabile adottare opportune misure per accertare l’esistenza e l’entità del business della criminalità organizzata sulle sostanze dopanti e in caso di riscontro positivo, come intenda contrastarlo”.

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