Omofobia, picchiati dirigenti Arcigay: “Lavatevi, sporcaccioni”

arcigay Aggressione omofoba davanti alla sede di Arcigay Napoli: picchiati e insultati due dirigenti, sabato scorso. Era da poco trascorsa la mezzanotte quando il presidente di Arcigay Salerno, Antonello Sannino, e il segretario provinciale di Pistoia, Federico Esposito, venivano avvicinati da un uomo in vico san Geronimo, traversa del centro storico in cui ha sede l’associazione. Senza alcun motivo apparente, scatta prima un’aggressione verbale, con epiteti dei più disparati, poi via con calci e schiaffi. Durante la notte tra sabato e domenica era in corso un incontro di studio cui partecipavano in quaranta circa. Fabrizio Sorbara, presidente della sede napoletana, dichiarerà: “Quell’uomo lo conosciamo bene perché ci ha apostrofati già in passato, tentando di aggredirci”. Mentre qualcuno tra i partecipanti all’incontro cercava di aiutare i due aggrediti e altri chiamavano la polizia, giunta tempestivamente, dai balconi di sopra inizia a cadere di tutto, da uova a secchiate d’acqua, una seconda aggressione al grido di “Lavatevi, sporcaccioni”.

L’arrivo dei carabinieri ha placato le acque. Questi hanno identificato l’aggressore e raccolto la denuncia degli aggrediti, i quali erano stati prima portati all’ospedale Loreto Mare, dove hanno ricevuto cure per le ferite, giudicate guaribili in sette giorni. Di certo quella di sabato scorso non è stata la prima aggressione verbale da parte dei residenti del quartiere, situato nelle vicinanze di via Benedetto Croce e del Monastero di Santa Chiara. Il presidente di Arcigay Napoli, Fabrizio Sorbara, ha spiegato che “le forze dell’ordine si sono dimostrate attente al problema e ci hanno garantito che il presidio all’esterno della nostra sede sarà aumentato per evitare il ripetersi di certi episodi. Noi non facciamo mai caos, non c’è musica e mai si è verificato un grande assembramento, non ci sono motivi per l’odio mostrato verso di noi, l’unica spiegazione è l’omofobia”.

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Dall’aggressione subìta, infatti, non vi sono state gravi conseguenze fisiche, ma “una ferita difficile da sanare”, continua il presidente, “quella del faccia a faccia con il mondo dell’omofobia”.

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