Capodimonte celebra l’arte pittorica dell’Ottocento Napoletano

Per l’occasione dei festeggiamenti del 150° anniversario dell’Unità d’Italia, il Museo di Capodimonte ha pensato di realizzare un nuovo percorso espositivo per rappresentare l’arte pittorica dell’Ottocento Napoletano, prediligendo la seconda metà del secolo per meglio identificarsi con il periodo pittorico Risorgimentale. Questa esposizione, già inaugurata il 22 marzo e che resterà in allestimento fino al 31 dicembre 2011, riprende un po’ l’intento iniziale del Regno Sabaudo, che mirava a realizzare proprio qui, a Capodimonte, una Pinacoteca che raccogliesse le opere migliori degli artisti viventi, ancora sparse qua e là fra le varie residenze reali. E, 150 anni fa, ideatore e curatore del progetto ambizioso fu il pittore Saverio Altamura, che operò una selezione far le migliori opere pervenute e che ogni giorno andavano ad arricchire la collezione stessa.

Il progetto si protrasse negli anni e spiccata attenzione fu posta sui pittori veristi e naturalisti, come i Fratelli Palizzi, e anche  alle opere della famosa Scuola di Resina, che meglio rappresentavano la realtà contemporanea di quegli anni, sospesi fra una concezione unitaria nuova e sconosciuta e la volontà di non abbandonare il passato.

Moltissime delle opere presenti in questa collezione sono state nel 1861 protagoniste dell’Esposizione d’Arte dell’Italia Unita tenutasi a Firenze, dove per la prima volta nella storia vennero raccolte le tele di diversi artisti regionali per individuare e sancire un nuovo ordine artistico nazionale, considerando anche il fatto che molti di questi autori con i loro lavori avevano contribuito a mantenere alta la dignità nazionale e gli ideali patriottici.

Si tratta di un percorso espositivo caratterizzato da opere profonde e celebranti, rese vivide dalla mano sapiente degli artisti del calibro di Filippo Palizzi, del quale possiamo ammirare l’opera “Dopo il diluvio” realizzata in sintonia con il nuovo clima liberatorio di quegli anni;  e poi Domenico Morelli, Marco De Gregorio, Federico Rossano, Giuseppe De Nittis e tanti altri grandi maestri pronti a far rivivere con occhi sinceri il tempo che fu.

 

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