Museo Madre, Cda: Laura Cherubini al posto di Hegyi

museo madre cavallo
Non c’è pace per il Museo Madre di Napoli. Mentre Laura Cherubini si insedia nel Cda, Lorand Hegyi smentisce ogni coinvolgimento in merito.

Nonostante le agenzie avevano battuta la notizia di una sua nomina ad amministratore del Museo d’Arte Contemporanea Donna Regina, lo storico dell’arte ungherese invia una lettera a Caterina Miraglia, assessore alla Promozione culturale, Musei e Biblioteche della Regione Campania, in cui afferma tutto il suo distacco.

A quanto si legge nella missiva, lo storico non intende entrare in un contesto tanto controverso: “Pur avendo prestato servizio nelle istituzioni pubbliche, con necessario coinvolgimento e la responsabilità di una buona relazione con la reale comunità culturale, ho cercato di creare un vero dialogo sull’arte, senza settarismi o chiusure preconcette e proprio per questo non potrei accettare incarichi in una situazione professionale che non corrisponde a queste caratteristiche. In non vedo il mio ruolo nel Cda del Madre”.

museo madre opere

Nessun pregiudizio per la città di Napoli, semmai una presa di posizione in merito ad una discussione così vasta che poco si relaziona al contesto artistico: “È uscita sulla stampa la notizia di una mia partecipazione di recente nomina nel cda del Museo Madre di Napoli, nel ruolo di vicepresidente. Amo ed ho amato Napoli, non nego di aver ricevuto proposte professionali, anche recentemente, ma non ho accettato nessun ruolo. Io non vedo possibile un mio coinvolgimento in un processo puramente amministrativo, dato che la mia esperienza museale ha sempre riguardato la parte curatoriale e di direzione artistica dei progetti”.

L’assessore Miraglia, intanto, nomina Laura Cherubini al Cda, affermando: “Finalmente una donna!”.

Sulla questione Hegyi, invece, spiega che lo storico ungherese aveva ricevuto e accettato la proposta: “Non è vero che non aveva accettato, ho le lettere e il suo curriculum, ha cambiato idea e io sono andata avanti per non far saltare l’insediamento del cda”.

Sui motivi reali che hanno portato ad un successivo dietrofront, però, risponde diplomatica: “So che ha ricevuto forti pressioni e non se l’è sentita”.

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