Respiratori guasti al C.t.o. : rianimazione chiusa, trasferiti i pazienti

Il C.t.o. di Napoli, causa respiratori guasti, chiude le sale operatorie e trasferisce i pazienti della terapia intensiva in altre strutture.
I primi problemi legati al generatore che permette il funzionamento dei respiratori automatici, si sono verificati venerdì scorso durante il collaudo che accerta le condizioni di servizio dei macchinari, per poi ripetersi una seconda volta lunedì mattina, costringendo la direzione dell’ospedale, ormai inglobato in un’unica grande azienda con Monaldi e Cotugno, a bloccare le operazioni previste e trasferire i sei degenti della Rianimazione. Gli ammalati coinvolti sono stati smistati negli altri presidi e, una volta completato il trasferimento, i tecnici dell’azienda che gestisce la manutenzione del nosocomio, hanno lavorato per ore tentando di risolvere il guasto.

Antonio Giordano, direttore generale del Monaldi-Cotugno-C.t.o. , chiarisce la vicenda dichiarando che i macchinari si guastano anche negli altri ospedali, sono cose che capitano, ma non ci sono stati particolari problemi e tutto si è svolto nell’assoluta calma. I pazienti della rianimazione sono stati trasferiti negli altri ospedali dell’azienda dove riceveranno un’assistenza anche superiore.

Si dichiarano invece preoccupati i dipendenti del Centro traumatologico ortopedico, e Salvatore Sannino, segretario provinciale della Cgil per il settore sanità, afferma che i timori maggiori riguardano  il destino della  struttura. Il C.t.o. secondo quanto stabilito dal piano di riordino, dovrà costituire insieme al Monaldi e al Cotugno una unità specialistica, anche se  i segnali che quotidianamente arrivano sembrano disegnare un quadro totalmente differente e i lavoratori temono che la struttura possa essere dismessa.

I lavoratori, circa quattrocento,  chiedono certezza sul futuro dell’ospedale e chiarezza sulle dinamiche dei guasti come quello sopraggiunto in questi giorni. Il manager Giordano, ha sempre dimostrato di avere a cuore il futuro del presidio, ma restano ancora situazioni poco chiare, come la mancata apertura dei bocchettoni dell’ ossigeno che impedisce di recuperare i nuovi posti letto previsti, nonchè la situazione dei respiratori automatici che ha creato difficoltà anche in passato. La Cgil chiede oltre alla piena collaborazione da parte dell’ azienda, anche un incontro chiarificatore che riesca a tranquillizzare le decine di lavoratori del presidio C.t.o.

 

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