Buste biodegradabili: a Napoli è boom di falsi

busta biodegradabile
Anche le buste per la spesa biodegradabili sono state contraffatte.

Alle spalle della stazione centrale di Napoli, tanto per citare una zona, sono in molti a vendere pacchi di sacchetti spacciati per ecologici, molto simili a quelli realizzati con i derivati del mais e altri prodotti naturali.

Sono i commercianti cinesi a scatenare il boom e gli acquirenti sono tantissimi: dai 12 euro di un pacco di buste ecologiche e a norma di legge, si passa infatti agli 8 euro dei sacchetti tarocchi. Su queste vi è anche la scritta riciclabile.

La legge prevede che le normali buste di plastica tuttora in diffusione possano essere utilizzate fino al giugno 2011, dopodiché subentrerà tassativamente quella biodegradabile. Tuttora vi sono grandi catene di ipermercati e negozi che già dispongono dello shopper che rispetta la natura, ma, viste le giacenze, il limite temporale massimo entro cui le buste di plastica tradizionali dovranno sparire è previsto per giugno. Fino ad allora, infatti, sarà sempre possibile utilizzarle, ma non venderle.

buste plastica

Sulla questione, inoltre, si è aperto un dibattito spinoso: insieme alle buste Oxo biodegradabili recanti la scritta a norma con la direttiva 94/62 Ce, troviamo anche quelle che utilizzano la tecnologia Ecm, con il riferimento alla normativa del ’92. In teoria, tutte sono biodegradabili e rispettano l’ambiente, ma la legge prossimamente in vigore vuole sacchetti ricavati da soli prodotti naturali, e il ministero per l’Ambiente, per evitare ulteriori classificazioni, cercherà di varare un’altra norma per stabilire di quali prodotti specifici debbano essere composti.

Intanto, i sacchetti venduti dai commercianti abusivi cinesi sono assolutamente fuori norma.

Legambiente, in previsione di brogli simili, ha presentato e vinto un ricorso all’autorità Garante della Concorrenza e del Mercato secondo cui i sacchetti di plastica modificati con additivi chimici non possono essere pubblicizzati o, peggio, venduti.

Oltre al caso di Napoli, si segnala che a Benevento i Noe hanno sequestrato sacchetti che non rispondevano ad alcun requisito imposto dalla nuova legge.

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