La sfortuna è più forte: Napoli fuori dall’Europa

Applausi e standing ovation per i nostri eroi azzurri. Come con la partita di coppa Italia con l’Inter, la maledizione si ripete: il Napoli è fuori dall’Europa League dopo aver sfoderato una grandissima prestazione al Madrigal, in casa del Villareal. Davvero una partita sfortunata, con gli azzurri che hanno prodotto numerosissime occasioni da gol, molte più degli avversari che, dopo aver pareggiato ed essere passati in vantaggio in cinque maledettissimi minuti alla fine del primo tempo, non hanno impensierito più di tanto la porta di De Sanctis. Cinque sfortunatissimi minuti in cui il Napoli ha sprecato la possibilità di passare il turno. Ma andiamo con ordine. Come avevamo annunciato un paio di giorni fa, Mazzarri applica il turn over, lasciando Cannavaro, Maggio, Pazienza e Cavani in panchina. Una scelta che ha fatto storcere il naso anche al Matador e che comunque non ha pregiudicato la prova della squadra perché il primo tempo, fino al quarantesimo minuto, è stato tutto tinto d’azzurro, con il Napoli che al diciassettesimo passa in vantaggio con un colpo di testa di Hamsik, lasciato clamorosamente da solo nell’area spagnola. Proprio per l’eccesso di esultanza si è rischiata anche la tragedia, quando Marechiaro è andato sotto il settore dove erano ospitati gli oltre tremila straordinari tifosi napoletani, che se la sono vista davvero brutta quando la balaustra che separava la tribuna dal campo, è crollata catapultando una ventina di loro sul campo, fortunatamente senza danno per nessuno. A questo punto ci si aspettava la reazione del Villareal ed invece ancora Napoli con Lavezzi che divora una ghiottissima occasione per realizzare il gol del due a zero, dopo una fuga di cinquanta metri che avrebbe sicuramente spento sul nascere ogni qualsiasi tentativo di rimonta da parte degli spagnoli. Ed invece proprio sul finire del primo tempo, i gialli di Spagna mettono a segno una micidiale quanto fortunosa doppietta. Prima Nilmar buca De Sanctis con un perfetto diagonale, poi Giuseppe Rossi ad un secondo dl fischio finale della prima frazione di gioco, segna un gol quanto mai fortunato tirando dal limite dell’area e trovando la deviazione di Zuniga che beffa anche il portierone azzurro. Il Napoli quindi va al riposo trovandosi clamorosamente in svantaggio dopo aver dominato per circa quaranta minuti.

La ripresa inizia sulla falsa riga del primo tempo, con il Napoli che continua a fare la partita e con il Villareal che gioca d’attesa, tentando di contenere. Ed allora Mazzarri decide di cambiare, togliendo un impalpabile Sosa per dar spazio ad un Cavani che non vedeva l’ora di entrare. E subito si è vista la differenza, non che il Napoli del primo tempo non avesse prodotto occasioni, ma il Matador si è caricato la squadra sulle spalle come suo solito ed in meno di dieci minuti ha avuto tre occasioni da gol, di cui la prima straordinaria, ma il palo ha negato il gol del pareggio. Un altro palo clamoroso lo prende il Pocho direttamente da calcio d’angolo. C’è da dire comunque che il Villareal ha fatto la partita che doveva fare, specialmente dopo aver segnato i due gol a fine primo tempo. Tanta sfortuna per un Napoli al quale non si può dire davvero nulla.
Qualcuno magari potrebbe criticare la scelta di Mazzarri di tenere fuori Cavani, ma come non pensare alla partita di lunedi sera contro il Milan, quando non ci sarà il Pocho e l’attacco azzurro sarà davvero tutto sulle sue spalle. Ci si poteva aspettare magari una partenza con Mascara, che sicuramente avrebbe dato più vitalità al gioco offensivo, ma comunque nulla da recriminare, solo tanta sfortuna come ha detto anche il Mister nel dopopartita. Da ultimo, va segnalato il buon esordio di Ruiz, buona prova la sua, fatta tutta di attenzione e qualità. Peccato davvero perché la qualificazione era ad un passo, ma non c’è tempo per recriminare e piangere, adesso bisogna pensare al big match di lunedì, perché adesso il Napoli, libero dall’impegno di coppa, può dedicarsi esclusivamente al campionato e con questi presupposti, non si possono mettere limiti ai sogni.

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