Mafia e Camorra, patto per la fornitura di droga: in manette 85 persone

Mafia di Partinico in accordo con due fratelli di Torre Annunziata. Domiciliari anche per un agente della Polizia Penitenziaria

Mafia
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Da Palermo a Napoli passando per altre provincie siciliane come Trapani ma anche Nuoro, Latina e nella capitale. Questa mattina l’operazione Gordio della Direzione Distrettuale Antimafia di Palermo ha portato a 85 misure cautelari (63 in carcere, 18 agli arresti domiciliari e 4 con obblighi di dimora e presentazione alla polizia giudiziaria).

Le indagini hanno scoperchiato un patto tra la mafia e la camorra. Ad essere colpito più duramente è stato il mandamento di Partinico, nel Palermitano, ma nella grande retata sono finiti anche i fratelli Giovanni e Raffaele Visiello dell’omonima famiglia di Torre Annunziata e la pentita di mafia Giusy Vitale che intratteneva rapporti con i Casamonica a Roma. A vario titolo, le accuse sono di associazione mafiosa, concorso esterno in associazione mafiosa, associazione finalizzata al traffico di droga, reati in materia di armi, estorsione e corruzione.

Fondamentale, secondo le accuse, il ruolo della Vitale che in passato ha svelato importanti retroscena di cosa nostra ma che oggi dalle località segrete in cui viveva – in accordo con i familiari nella provincia di Palermo – gestiva il traffico di droga acquistandola dai Casamonica.

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Mafia, agente Penitenziaria faceva da tramite con un detenuto

Pestaggi carcere
foto pagina Facebook Polizia Penitenziaria

Un patto per la droga e nel nome dei miliardi che il traffico produce tra le famiglie di Partinico, la camorra, la ‘ndrangheta a Milano e Roma. Le varie organizzazione tra loro acquistavano e vendevano ogni tipo di sostanza stupefacente in particolare “in entrata” per rifornire di droga tutta la Sicilia occidentale.

Tra le persone finite agli arresti domiciliari anche un agente della Polizia Penitenziaria in servizio presso il carcere palermitano Pagliarelli dove dal febbraio 2018 è detenuto Francesco Nania, uomo di fiducia della famiglia di Partinico. Il detenuto comunicava con l’esterno grazie alla complicità dell’agente che oggi ha ricevuto la misure cautelare.

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L’agente avrebbe fornito all’indagato anche informazioni sull’organizzazione carceraria così da aggirare controlli, indagini e intercettazioni. Nella rete anche un agente immobiliare di Partinico che ricompensava l’agente in vario modo. Per lui tanti piccoli benefici come cibo gratis, lavaggio dell’auto, capi di abbigliamento e addirittura un prezzo inferiore del carburante.

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