DDL Zan, le parole del relatore: “Orban lo abbiamo a casa nostra”

Il politico e promotore dell’omonimo DDL, Alessandro Zan, commenta duramente le decisioni del parlamento ungherese nei confronti degli LGBT.

Ddl Zan
Il senatore lancia un appello per approvare la legge (Foto Profilo Facebook Alessandro Zan)

La decisione del parlamento ungherese di limitare i diritti sulla propaganda LGBT spingono Alessandro Zan ad accelerare sull’omonimo DDL. Il politico era presente ad una manifestazione del PD a Milano e parteciperà in seguito alla Pride Week. Il senatore difende con forza il testo di legge, spiegando anche di aver inserito il maggior numero di tutele possibili.

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Il testo approvato alla Camera a larghissima maggioranza va incontro a tantissime sensibilità, come quelle del mondo Cattolico“. E’ evidente il riferimento al Vaticano, che pochi giorni fa ha sollevato di nuovo dei dubbi sulla legge. Le incertezze maggiori riguardano una possibile violazione del Concordato, che potrebbe bloccare l’iter legislativo.

Ddl Zan, l’appello del senatore per l’approvazione

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Per il politico è necessario non imitare alcuni paesi omofobi (Profilo Facebook Alessandro Zan)

Il senatore si dice sorpreso della mossa fatta dal piccolo Stato con il quale vige un accordo in vigore dal 1929. Ma non arretra di un passo sull’approvazione: “Il Parlamento deve discutere e approvare la legge così com’è. L’Italia deve dare un segnale importante, visto che è l’unico paese che non ha ancora approvato un provvedimento del genere“.

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E prosegue: “Bisogna allinearsi a quanto fatti dalla maggior parte dei Paesi Europei. Non dobbiamo scivolare sulle posizioni dell’Ungheria e della Polonia“. Proprio su questi temi il politico lamenta la difficoltà di comunicazione: “Ci dicono di dialogare con la destra ma avete idea di che partiti abbiamo in Italia? Orban lo abbiamo a casa nostra. E’ normale che poi Letta esprima il suo scetticismo quando Salvini lo chiama per dialogare. Hanno presentato una leggina che è un attacco alla Legge Mancino. Se venisse approvata, faremmo un grande passo indietro. Ma l’Italia non merita questo“. Attualmente il Ddl si trova in Senato, dove si aspetta che venga discusso dai senatori. In molti spingono ad approvarlo così come deciso dalla Camera, senza emendarlo o modificarlo.

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