Isee 2021, si può abbassare il reddito: come bisogna fare

Isee 2021, è possibile avere un indicatore più basso in modo del tutto legale: cosa deve essere diverso rispetto al precedente

Isee 2021
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Vista la situazione economica in cui versa l’Italia, sono tantissime le famiglie che ogni anno richiedono l’Isee (con la Dichiarazione Sostitutiva Unica) per accedere alle domande di agevolazioni fiscali o bonus. È indispensabile per richiedere le misure messe in atto per contrastare la povertà ma l’indicatore che si presenta raffigura la situazione economica di una famiglia in riferimento ai due anni precedenti.

Può quindi succedere che chi ha realmente bisogno di qualche aiuto, non può averlo perché precedentemente la situazione reddituale o patrimoniale era migliore dell’attale. Esiste però un modo per presentare la situazione economica reale dell’anno in corso.

Si può presentare il modulo di Isee corrente dove, ad esempio, risulta un membro in meno del nucleo familiare perché ha cambiato residente e così si può abbassare la soglia dell’Isee. Un modo legale e soprattutto che fotografa la situazione del reddito e del patrimonio in quel momento.

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Isee 2021, come fare per farlo abbassare

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Per presentare un Isee corrente è indispensabile che il nucleo familiare in questione abbia già un Isee ancora valido e che ci sia stata una variazione dal punto di vista lavorativo di un membro del nucleo familiare come l’interruzione del rapporto di dipendente a tempo indeterminato dal 1 gennaio dell’anno di riferimento.

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Rientra anche la possibilità della riduzione dell’orario di lavoro sempre da lavoratore dipendente. Ma ci sono dei casi che riguardano anche i lavoratori che non avevano un contratto a tempo indeterminato ma bensì un’occupazione flessibile. In questo ultimo caso bisogna dimostrare di aver lavorato per almeno 120 giorni negli ultimi 12 mesi. L’Isee corrente si può richiedere anche se un familiare abbia – sempre dal 1 gennaio dell’anno di riferimento – un lavoro autonomo svolto negli ultimi dodici mesi o una pensione. Vale anche uno scostamento della situazione reddituale pari ad almeno il 25% rispetto all’ultima dichiarazione.

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