Riforma Rc auto, si va verso superamento bonus-malus: cosa cambia

Riforma Rc auto, in Parlamento è deposta una legge per modificare le assicurazione. Stretta sull’evasione che costa 1 miliardo di euro

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In Parlamento c’è una proposta di legge del Movimento 5 Stelle che potrebbe cambiare per sempre le assicurazioni automobilistiche. Il sistema bonus-malus che da anni regola le classe di merito, potrebbe essere messo in soffitta.

I tempi della riforma però non saranno celeri ma qualcosa cambierà sicuramente perché è un’esigenza che arriva anche dalle categorie. Il sistema della classe di merito bonus-malus è definita da Riccardo Cesari, consigliere dell’Ivass – Istituto per la Vigilanza delle Assicurazioni -“priva di capacità informative”

Questo non permette più di distinguere i clienti “secondo la propria effettiva rischiosità” ha detto Bianca Maria Farina, presidente dell’associazione delle compagnie. Il premio quindi non ha più la funzione educativa con il fine di invitare gli automobilisti ad avere comportamenti responsabili. Secondo Farina tra le cause della diminuzione dei premi c’è anche la cosiddetta legge Bersani che consente a un membro del nucleo familiare di prendere la classe assicurativa più alta.

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Riforma Rc auto, al lavoro per individuare gli evasori

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Com’è adesso in vigore, il fine del Bonus-malus è già stato superato perché non rende individuabile chi è rischioso e chi meno perché si può assumere automaticamente la classe più alta. La legge Bersani ha dunque anche prodotto “una diminuzione dei premi”, ha detto la prima firmataria della legge alla Camera Maria Soave Alemanno.

Al lavoro per la nuova legge c’è anche un altro aspetto che attanaglia le assicurazione e chi onestamente paga la copertura, l’evasione. È calcolato che sono circa 2,6 milioni i mezzi in circolazione privi di assicurazione per un incasso mancato di 1 miliardo di euro. Come ha evidenziato la deputata Alemanno, se un veicolo non coperto da assicurazione provoca un incidente a pagare è il Fondo vittime della strada, finanziato dalle compagnie con i contributi di tutti gli assicurati.

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Per individuare i mezzi privi di copertura basta incrociare i dati dell’Ania – Associazione Nazionale Imprese Assicuratrici – con i veicoli assicurati e i dati della Motorizzazione Civile con i veicoli immatricolati. In questo lavoro dovranno essere coinvolti anche i Comuni. Molti già collaborano con i rilevatori sull’esempio degli Autovelox per scovare le targhe scoperte da assicurazioni.

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