Ufo, la Cia rende pubblici dei documenti sugli avvistamenti

Ufo, la Cia toglie il segreto a migliaia di file provenienti da tutto il mondo a partire dagli anni ’60. Nuovo documento nei prossimi mesi

Ufo cia
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Se con il virus sono riemerse strampalate teorie dei cosiddetti negazionisti del Covid con tutti i complotti che il caso richiamerebbe, nel corso dei decenni i complottisti hanno sempre guardato il cielo, a causa delle scie chimiche o degli extraterrestri. Oggi quest’ultimi potrebbero tornare in primo piano grazie alla Cia, il servizio si sicurezza americano ritenuto il padre di tutti i complotti.

Sono migliaia di file che documenterebbero gli “oggetti volanti non identificati” che la Cia ha reso pubblici. Le segnalazioni riguardano tutto il mondo e non solo i cieli a stelle e strisce, dagli anni ’50 a oltre il 2000. Molti però non sono casi verificati.

Trattandosi di migliaia di file che coprono un grande arco temporale, molti sono già pronti a scommettere qualche “visita” degli Ufo ci sia stata veramente.

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Ufo, Cia: il Pentagono stilerà un documento

Non è la prima volta che la Cia compie un’operazione del genere. Già nell’agosto 2019 aveva consentito l’accesso a dei documenti fino a quel momento segreti. Sarà possibile visualizzare il canale sul sito The Black Vault.

Come riporta l’agenzia Agi, ci sono i dischi volanti avvistati in Sudamerica sessant’anni fa circa ma anche gli oggetti che hanno la forma di un “pallone gonfio” in tempi più recenti, negli anni ’90, nei cieli delle ex repubbliche sovietiche.

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Nei prossimi mesi arriveranno altri documenti sull’argomento. Non foto e dossier di avvistamenti ma un documento redatto dal Pentagono e dal Dipartimento della difesa. La richiesta è arrivata direttamente dalla Commissione Intelligence del Senato il mese scorso, inserendo un capitolo in merito nel decreto di natura economica cosiddetto  “stimulus”.

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