Zona rossa o arancione nei festivi e prefestivi, oggi incontro con Cts

Zona rossa o arancione in tutta Italia con spostamenti nei piccoli Comuni: questa l’ipotesi sul tavolo della riunione di oggi

Zona rossa o arancione
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Inizia la settimana decisiva che poterà alla stabilizzazione definitiva dei criteri per i giorni di Natale, del 26 dicembre e Capodanno ma non solo. Anche nelle giornate precedenti, prefestive, ci saranno norme in merito agli spostamenti.

Si fa sempre più larga l’ipotesi che siano consentiti nei suddetti giorni nei Comuni che hanno un numero inferiore di 5000 abitanti ed entro un massimo di trenta chilometri. Questi sono dettagli che saranno tra oggi e domani. Nella giornata odierna è infatti in programma un incontro tra i capidelegazione della maggioranza di governo, il Comitato Tecnico Scientifico e la ministra dell’Interno Luciana Lamorgese.

Se per i piccoli Comuni potrebbe esserci un alleggerimento (restano delle contrarietà all’interno del governo), la tendenza è comunque quella di irrigidire le misure in tutta Italia in modo omogeneo.

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Zona rossa o arancione, mercoledì discussione in Senato

Alcune regioni come la Toscana e la Campania domenica 20 potrebbero diventare zona gialla ma ogni ipotesi è aperta. Il giorno dopo entreranno in vigore le norme previste dall’ultimo Dpcm. Ci sarebbe quindi un solo giorno di minore ristrettezza e viste le scene del weekend appena passato già ancora riflessione in merito.

Destano infatti preoccupazione le folle viste sabato e domenica nelle vie dello shopping a Napoli, Roma, Milano e in altre grandi città. Preoccupano i numeri delle vittime. Se lentamente i contagi stanno calando, i morti sono ancora troppi. L’ala più rigorista sottolinea che le cifre sono quasi le stesse della Germania che ha però circa 20 milioni di abitanti in più e da mercoledì avrà misure più dure.

Mercoledì in Senato la maggioranza dovrà confrontarsi con il voto su una mozione dell’opposizione contrario al blocco degli spostamenti previsti dal Dpcm il 25-26 dicembre e 1 gennaio.

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Pertanto, sostengono i sostenitori della linea dura, l’Italia non deve pensare all’alleggerimento. Consentire lo spostamento nei comuni con meno di 5000 abitanti significa far muovere circa 10 milioni di persone secondo un’analisi della Coldiretti-Fondazione Divulga.

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