Legambiente, Campania triste primato di ecoreati: il rapporto

Legambiente, la provincia di Napoli accertati più reati rispetto al 2018. Balzo di Salerno: più del doppio

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La Campania si confermata ancora prima nella triste classifica dei reati ambientali. In particolare la provincia di Napoli con 2207 reati accertati nel 2019. È quanto emerge dal rapporto annuale sulle Ecomafie di Legambiente, giunto al 26esimo anno consecutivo. Dopo la provincia napoletana c’è di Salerno, che scala ben sei posizioni rispetto al 2018: sono 1.161 i reati accertati, più del doppio a confronto con l’anno precedente.

In tutta la regione Campania si registra purtroppo un’impennata di reati ambientali con un aumento che segna +44%. Salgono anche le denunce che sono arrivate a 4.231 nel corso del 2019 con 24 persone arrestate e 1.777 sequestri.

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Legambiente, più reati nelle regioni del Sud

“Il crimine ambientale è un crimine d’impresa” ha commentato Mariateresa Imparato, presidente di Legambiente Campania che punta il dito non solo contro le mafie che da decenni hanno trovato una florida fonte di arricchimento nello smaltimento illegale di rifiuti, ma anche imprenditori e professionisti definiti “spregiudicati e senza scrupoli”.

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Dopo la Campania le altre regioni dove si commettono più reati sono la Puglia, la Sicilia e la Calabria. In Lombardia, invece, sono avvenuti il maggior numero di arresti. Considerando tutto il territorio nazionale, il rapporto ha rilevato anche che il 17% delle nuove costruzioni è abusive e che gli affari dei clan sono cresciuti del 23% per un giro di circa 20 miliardi di euro.

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