Decreto Ristori ter, nel nuovo pacchetto di aiuti 1,45 miliardi a fondo perduto. 400 milioni ai sindaci per il sostegno alimentare
Approvato nella notte dal Consiglio dei Ministri lo scostamento di bilancio (un incremento delle spese) rendendo possibile gli aiuti pari a due miliardi di euro. Giovedì ci sarà il voto in Parlamento.
Secondo il disegno del governo questo terzo decreto per dare ossigeno a chi è stato colpito dalle restrizioni, 1,45 miliardi sono a fondo perduto. Ai sindaci andranno 400 milioni da utilizzare per gli aiuti alimentari. 100 sono per il Commissario Arcuri per gli acquisti di farmaci.
In una nota di stampa si spiega che in continuità con i precedenti interventi si vuole aiutare “gli operatori economici, per il sostegno dei settori produttivi e per il sostegno dei cittadini”. Previsti anche rinvii per le scadenze di fine anno per 4,8 miliardi. Questo intervento vorrebbe essere seguito con un quarto in programma dopo l’ok dei due rami del Parlamento.
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Decreto ristori, nel prossimo pacchetto rinvio acconti Irpef e Ires
Si va, inoltre, verso la proroga di scadenze fiscali di fine anno per 4,8 miliardi. Uno degli interventi che dovrebbero essere inseriti nel decreto Ristori quater della prossima settimanahttps://t.co/wrvTtUfVNk
— Rainews (@RaiNews) November 21, 2020
Aiuti dunque fino al 200% per i commercianti costretti alla chiusura nell’ultimo Dpcm e cancellazione della seconda rata Imu se il locale dove si esercita l’attività è di proprietà del commerciante. Per i genitori che non svolgono attività lavorative in smart working e che sono costretti a a badare ai propri figli minori di 12 anni, c’è un bonus baby sitter di 1000 euro.
Le scadenze di novembre e dicembre slitteranno ad aprile 2021. La quarta operazione di aiuti avrà un valore di 8 miliardi per una mini manovra di complessivi 10 miliardi considerando anche la misure approvata nelle ultime ore.
Previsto anche il rinvio degli acconti Irpef e Ires di novembre, e quelli di Iva e ritenute di dicembre per le imprese fino a 50 milioni di fatturato che nei primi tre mesi del 2020 hanno avuto un calo di fatturare del 33% rispetto all’anno precedente.
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