Salvatore Dell’Oioio veniva assassinato esattamente undici anni fa, il 24 febbraio 2005, a Qualiano. A lui seguiva Carmine Amoruso, il 6 marzo 2006. L’agguato di quest’ultimo avveniva nei pressi della sala bingo di Mugnano.
Amoruso e Dell’Oioio erano entrambi scissionisti, camorristi, uccisi per motivi di dissenso interni al clan. Amoruso apparteneva al clan dei Di Lauro, passato poi agli scissionisti, e da loro stesso freddato insieme a Dell’Oioio, da quegli stessi uomini che loro stessi probabilmente ritenevano meritevoli di rispetto.
Nel processo per l’omicidio di Dell’Oioio sono imputati anche Teresa Marrone detta Nikita e suo zio Antonio Marrone, accusati di essere complici nell’omicidio e di aver studiato la vittima, riportandone informazioni sulle sue abitudini ai killer che eseguirono l’agguato.
Carmine Esposito, sostituto procuratore generale, non crede al pentimento di Cesare Pagano, da lui ritenuta una confessione di comodo, non sincera, dettata più da ragioni di opportunità che per vero pentimento. Per Esposito, Pagano non avrebbe potuto reagire altrimenti davanti alle numerose confessioni di collaboratori di giustizia e prove raccolte dagli inquirenti.
Ora la parola passa agli avvocato della difesa. La sentenza è attesa ai primi di marzo.