Chiaia: un comitato per arginare le violenze

L’accoltellamento della scorsa settimana nel quartiere Chiaia è stato la goccia che ha fatto traboccare il vaso. È stato istituito un comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica con l’obiettivo di affrontare i frequenti disordini causati dalla “movida” giovanile in zona “baretti” di Chiaia, nell’area di Bagnoli e nella zona del centro storico, con fulcro a piazza San Domenico e piazza Bellini.

La prima riunione del comitato si è tenuta in prefettura con la partecipazione delle istituzioni, sono stati presenti infatti il Sindaco Luigi De Magistris, il comandante della Polizia Municipale Ciro Esposito, il Questore Guido Marino ricevuti dal Prefetto Gerarda Pantalone. La riunione si è incentrata non solo sulla sicurezza che dev’essere garantita dalle istituzioni tramite lo spiegamento di maggiori forze di Polizia, ma si è chiesta anche ai gestori dei locali di Chiaia una maggiore responsabilizzazione, ai quali è stato notificato il divieto di vendita di alcolici d’asporto in contenitori di vetro ed è stato chiesto anche lo spegnimento degli altoparlanti esterni ai locali dopo un certo orario.

Un’educazione anche per i commercianti, quindi, in quanto il sindaco De Magistris ha dichiarato a Repubblica “il punto di equilibrio si raggiunge non solo con attività formali e di natura restrittiva, ma soprattutto se i soggetti interessati comprendono che dopo una certa ora non si può avere lo stesso tipo di suono e di attività. Noi da tempo lavoriamo per chiedere un loro coinvolgimento e aiuto
Un aiuto che può essere anche di tipo economico, infatti il Sindaco ha aggiunto che potrebbero essere ottenuti “servizi aggiuntivi della polizia municipale attraverso la corresponsione degli straordinari da parte dei commercianti.”

La serietà del progetto è sottolineata dal termine dato allo stesso, infatti se non dovessero esserci risultati sensibili entro la fine del mese di Febbraio verranno pensate nuove soluzioni per arginare il problema.

A seguito dei raid dello scorso anno che colpirono Piazza Bellini e specificamente il Caffè Arabo le istituzioni risposero prontamente con la volontà di intensificare le forze di Polizia. Ad un anno di distanza poco è cambiato: le risse sono infatti all’ordine del giorno e gli spacciatori continuano a presidiare la piazza. Che non sia forse questa la modalità migliore d’approccio al problema? Che sia forse necessaria più prevenzione e maggiore concentrazione nel risolvere le criticità delle periferie? Chissà, per ora non ci resta che sperare che grazie a questo nuovo Comitato, con le istituzioni controllate più da vicino dai cittadini, possa esserci qualche sensibile miglioramento.

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