Festa della montagna: religiosità, cultura e tradizione popolare nel documentario di “Oltrecielo.com”

A pochi passi dalle nuvole e dal Vesuvio, di fronte all’incantevole costa Sorrentina, sul “ciglio”, vetta del monte Somma, si ripete da millenni il miracolo e la magia della festa del “Sabato dei Fuochi” che dà il via alla cosiddetta “festa della Montagna”. Rapiti da questa meravigliosa tradizione, lo staff di Oltrecielo.com ha realizzato un documentario che verrà proiettato in anteprima sabato 10 maggio alle 20 a Somma Vesuviana (Parco Verde – via Selve Mautone).
LA FESTA. Dal primo sabato dopo pasqua, nel paese di Somma Vesuviana, fino al 3 maggio, si svolge una straordinaria festa civile e religiosa, un appuntamento tra sacro e profano frutto di sovrapposizioni cristiane su più arcaiche forme di religiosità nota come “festa della Montagna” o “festa di Castello” o ancora “festa di divuzione”: tammurriate, pratiche devozionali per la Madonna di Castello, la “mamma Schiavona”, religiosità popolare, cultura, tradizione, devozione e pietà popolare, danze irrefrenabili, incessanti ritmi di tammorre, reversibilità del tempo, promuovono cerimonialmente e periodicamente la dimensione altra dell’evento festivo, qualcosa di grande e significativo, uno stato superiore all’ordinario come fase di sospensione del quotidiano.
La festa della montagna è carica di simbolismi: il fuoco purificatorio diviene strumento per esorcizzare la presenza del vulcano e rievocare leggende e riti della feconda storia vesuviana; l’ascesa al monte o al santuario delle “paranze” che raggiungono la cima del Somma all’alba e discendono a notte alta; il banchetto legato ad un antico rituale dell’abbondanza; i balli contadini e le tammurriate dai ritmi incalzanti; gli arcaici e sacrali canti “a’ figliola” che coinvolgono tutti come in un’unanime preghiera diretta alla vergine di Castello e a chiusura della festa, il rito della “pertica” simbolo e omaggio offerto dai componenti delle paranze alle proprie donne: mentre l’innamorato conferma l’amore per la sua compagna, il cerchio si ricompone e la magia si ripete come il ciclo della vita: straordinario, incredibile, inarrestabile…
SINOSSI. Sul “ciglio”, vetta del monte Somma, si ripete annualmente la magia del “Sabato dei fuochi” che dà il via alla “Festa della Montagna”: un appuntamento tra sacro e profano frutto di religiosità popolare, cultura, tradizione, pratiche devozionali per l’amata “Mamma Schiavona”, danze irrefrenabili, incessanti ritmi di tammorre che promuovono cerimonialmente la dimensione altra dell’evento festivo, qualcosa di grande e significativo, uno stato superiore all’ordinario come fase di sospensione del quotidiano.

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