Rione Terra: il cantiere pronto a riaprire

Rione Terra, missione compiuta per il sindaco Figliolia e per il Governatore Caldoro. L’incontro di due giorni fa con il Premier Enrico Letta ha permesso che venissero sbloccati i 33 milioni di euro bloccati dal patto di stabilità, che troppo spesso lega le mani dei comuni anche quando i soldi ci sono e non possono essere spesi per assurde regole di bilancio.

Il 10 Febbraio il cantiere potrà ripartire grazie anche ai 5 milioni di euro stanziati dalla Regione Campania. Una lieta notizia non soltanto per i 98 operai da tempo in cassa integrazione. Una lieta novella che investe tutti, dalla comunità scientifica ai turisti, passando per i cittadini puteolani, che da decenni si interrogano sul destino dell’acropoli di Puteoli.
Era il lontano 1970 quando a causa del bradisismo si decise di sgomberare quel borgo di pescatori, figlio di una stratificazione plurisecolare alle cui radici prima della deduzione delle colonia romana nel 194 a.C., c’è la greca Dicerachia (città dalle giuste leggi), fondata da un gruppo di coloni in fuga dalla tirranide di Policrate di Samo.

Dal ’70 ad oggi il lungo progetto di riqualificazione della rocca a picco sul mare è stato portato avanti tra mille difficoltà. Da un lato i lavori di recupero e messa in sicurezza, dall’altro la grande stagione degli scavi archeologici (1993-2011) che hanno restituito uno spaccato della vita quotidiana della cittadina che fu il principale porto di Roma ed al quale attraccavano navi provenienti da ogni luogo del Mediterraneo (specialmente dall’Egitto). In mezzo i grandi restauri della basilica/tempio che si erge maestosa in cima. 123 i milioni di euro già investiti, che hanno consentito tra l’altro la fruizione parziale di una parte degli scavi effettuati. Adesso però è giunto il momento di completare l’opera, aprire gli alberghi e le viuzze dove sorgeranno le botteghe ed gli altri esercizi conenssi alla fruzione turistica del luogo.

Papa Bergoglio. Già pronta una road map che consentirà di scadenzare i lavori. Il primo step è previsto ad Aprile in occasione della probabile vista pastorale che il Pontefice dovrebbe effettuare a Napoli. L’idea del sindaco Figliolia è quella di consentire al Papa di essere la prima persona a varcare la soglia del Tempio/Cattedrale, pronto da tempo, ma al quale dopo lo stop prolungato dei lavori si dovrà rimettere necessariamente mano. Gli altri step prevedono l’apertura per l’estate del 2015 del Museo Diocesano e del Museo Civico che ospiterà i reperti frutto degli scavi. Per Natale 2015 invece si dovrebbe procedere all’apertura di alberghi, botteghe, di un bar e di un ristorante.

Il Rione Terra oltre ad essere un sito archeologico unico nel suo genere, potrebbe essere la tanto attesa occasione per il rilancio della cittadina flegrea, ricca, anzi ricchissima di evidenze archeologiche mai rientrate in un progetto di ampio respiro che consentisse la creazione di un flusso turistico costante ed invece oggetto di iniziative “una tantum” fine a se stesse, che nel concreto non hanno mai dato vita a quel tanto sospirato turismo culturale, una vera risorsa di questo territorio.

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