Il tesoro di San Gennaro esce da Napoli

Roma, a Palazzo Sciarra, fino al 16 febbraio, ospita per la prima volta fuori di Napoli, il preziosissimo tesoro del museo dedicato al patrono della città partenopea. La mostra “Il tesoro di Napoli. I Capolavori del Museo di San Gennaro” consente di ammirare una selezione delle più importanti opere frutto delle donazioni che il Santo ha ricevuto nel corso di sette secoli da parte di Papi, Imperatori, Re d’Europa e dal devotissimo popolo napoletano. In esposizione circa 90 pezzi dell’ampia collezione, un patrimonio superiore a quello dei gioielli della Corona d’Inghilterra e dello Zar.

Il percorso espositivo ruota attorno ai due più straordinari capolavori del Tesoro: la Collana di San Gennaro, in oro, argento e pietre preziose, realizzata nel 1679, uno dei gioielli più preziosi esistenti al mondo e la Mitra, in argento dorato, 3326 diamanti, 164 rubini, 198 smeraldi e 2 granati, creata nel 1713. Particolare curioso è che nel 1933 Maria Josè, moglie di Umberto II di Savoia, si trovò a visitare la Cappella di San Gennaro in forma privata e non avendo portato con sè nulla da donare, si sfilò l’anello che indossava offrendolo al Santo. Questo dono regale trova ora posto sulla collana.

Lo stesso Napoleone, che ovunque ha depredato e sottratto, quando approdò a Napoli non solo non prelevò nulla, ma unico caso nella storia, ha addirittura donato. Giuseppe Bonaparte, infatti, quando entrò a Napoli donò, su consiglio del fratello, nel 1806 una croce di diamanti e smeraldi di rara bellezza che poi la Deputazione volle inserire tra i gioielli donati dai sovrani che compongono il collare di San Gennaro dal valore inestimabile. Anche il cognato di Napoleone, Gioacchino Murat, che aveva sposato la bellissima Carolina Bonaparte, seguì il suggerimento dell’imperatore francese e volle donare nel 1808 un ostensorio in oro, argento con pietre preziose.

(FONTE: 9 colonne)

Impostazioni privacy