Bollettino medico di Capodanno: 50 feriti nel napoletano

Bilancio tutto sommato “positivo” per la notte di Capodanno a Napoli. Sono 50 i feriti (28 in città e 22 nell’hinterland) di cui il più grave, un 16enne di Castellammare di Stabia, ha quaranta giorni di prognosi per la guarigione per ustioni, traumi e frattura multipla della mano destra. Tra questi e c’è anche una bimba di sei anni cui qualcuno ha messo in mano un bengala, è di Pozzuoli e ha ustioni di primo e secondo grado agli arti superiori. C’è anche chi è stato colpito da una pallottola vagante, un incensurato di 42 anni, che ha riferito alla polizia di aver avvertito un forte bruciore al piede mentre era in piazza Parrocchielle, nel quartiere di Montecalvario in cui abita. Sul posto però gli agenti non hanno trovato tracce. L’uomo e’ stato medicato e giudicato guaribile in 30 giorni, ma ha rifiutato il ricovero.

Il numero dei feriti da “botti” è dunque calato sia rispetto al primo gennaio del 2013 (84 complessivamente), che a quello del 2012 (77). E, soprattutto, non si registrano decessi da due anni. In ogni caso, restano gravi i danni provocati dall’uso scorretto di botti e da quelli illegali e pericolosi, come bulbi oculari esplosi e mani fratturate o con dita amputate.

Si registra l’esplosione, forse dolosa, di una bombola di gas quattro minuti dopo la mezzanotte davanti la saracinesca di un bar in via Napoli-Roma verso Scampia, e la titolare dell’esercizio commerciale ha riferito di non aver ricevuto richieste estorsive o minacce.

Un’incidente stradale si è verificato in via Manzoni, all’altezza dell’ospedale Fatebenefratelli: una donna alla guida di un auto, per cause da accertare, si e’ scontrata frontalmente con un uomo di 56 anni alla guida di uno scooter. Il 57enne e’ deceduto. La capitaneria di porto, infine, a poche ore dal cenone ha sequestrato la merce di un ambulante abusivo, altamente illegale: l’uomo vendeva datteri di mare, specie ittica non commercializzabile, a ben 180 euro al chilo, prezzo in evidenza su un cartello che pubblicizzava il prodotto.

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