Napoli: il Natale si passa sulla spiaggia [FOTO]

Napoli è state sempre caratterizzata da un clima particolarmente mite, accogliente, sintesi del modo in cui i porti sul Mediterraneo accolgono chi vi arriva, lasciando in loro un graffio nostalgia, che fu tra gli altri di Goethe, ad ogni partenza. La vigilia di Natale è una delle tradizioni più rispettate nel capoluogo dove la famiglia è forse il valore più caro nella cultura popolare. A Napoli durante le feste le proporzioni diventano esorbitanti, i pasti luculliani, le famiglie divengono interi plotoni dell’esercito dell’affetto: tra nonni, zii, parenti e cugini si arriva ad essere decine intorno a tavoli prima destinati a una manciata di bocche. Partenope enfatizza tutta se stessa, s’imbelletta come un’adolescente al primo trucco: con gli occhi scuri, le guance che esplodono di colore. Il suo fascino ne risulta saltare su una scala di dimensioni superiore, quello che prima era un dettaglio, ora diventa un’abuso di colori e suoni, un’orgia di odori che si mischiano senza gli obblighi delle geometrie, creando “l’odore di Natale”: quel misto di legna che arde, castagne al fuoco e chissà quale ricetta a base di cipolle che sta sperimentando l’anima che abita la finestra al primo piano, il tutto con un tocco di gelo sulla punta del naso, come ingrediente stesso di quest’olezzo, come fosse la spruzzata di limone su una frittura di paranza. Quest’anno, però, il freddo mancava. I bambini saltavano sugli scogli, le anziane toglievano i cappotti e regalavano ai loro polmoni la corroborante sensazione dei caldi raggi di un inverno inusuale. C’era chi nuotava, spinto dal coraggio e dalla voglia tutta nostra di diventare il “personaggio” ad ogni costo, c’era chi pescava, c’era chi, semplicemente, scattava foto, abbracciava il suo bambino dopo avergli portato via il cappello di lana e chi correva, nell’illusione solo mentale di smaltire almeno parte del cenone. Napoli, alla vigilia, è stata questa e ve la racconto in due soli scatti.

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