“L’isola delle zie”, il nuovo romanzo di Antonio Lubrano

Antonio Lubrano ha presentato ieri pomeriggio da Libri & Caffè del Teatro Mercadante il suo nuovo libro “L’isola delle zie” edito da Ferrari. L’incipit è stato la lettura di un passo del romanzo offerto dall’attrice Cristina Donadio, un quadro su una famiglia patriarcale all’interno della quale si sviluppa la vicenda. L’isola è quella di Procida tanto cara all’autore che, dai ricordi che hanno profondamente segnato la sua vita trae spunto permeando il racconto di emozioni, profumi e riferimenti autobiografici ricamandoci una storia di pura fantasia.

Ha difficoltà Antonio Lubrano a definirsi scrittore, si ritiene sempre giornalista e cronista dall’alto dei suoi sessant’anni di carriera che l’hanno visto protagonista sia sulla carta stampata che in televisione. Difficile non associarlo alla famosa trasmissione “Mi manda Lubrano” dove per anni si è fatto paladino di tanti cittadini nel tentativo di risolvere i loro problemi e le loro difficoltà.

La spinta a diventare scrittore gli è data soprattutto dal grande amore per la scrittura e lo conferma la scrittrice Maura Santoro, presente all’evento, che ha curato l’editing de “L’isola delle zie”. “Ciò che mi spinge è una grande voglia di riempire i fogli bianchi – dice semplicemente Antonio Lubrano – oltre la routine si scopre la voglia di scrivere” ed è forse questo che lo ha indotto ad intraprendere questo nuovo percorso come scrittore.

In questo romanzo, che nello scorrere si tinge di “giallo”, affiora la sua preparazione culturale ma soprattutto il grande amore per la sua isola “un piccolo universo, un carcere di mare così come l’ho vissuto negli anni cinquanta dove la vita oltre il mare dava la dimensione della libertà” e da qui l’orgoglio di sentirsi un procidano vero per la libertà di pensiero che lo ha sempre contraddistinto. Un’isola raccontata tra ieri e oggi e sempre in evoluzione, che guarda al futuro dal “vefio” raffigurato in copertina, a simboleggiare qualcosa che deve ancora accadere.

Un giallo con una prosa incalzante ma gentile – secondo la giornalista Giuliana Gargiulo, coordinatrice dell’evento – dove l’uso della parola denota gusto e passione”.

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