Tufino chiude lo STIR ed è di nuovo rischio emergenza

Tufino, l’impianto STIR (Stabilimento tritovagliatura ed imballaggio rifiuti) è stato chiuso per volere del sindaco. La decisione del primo cittadino, Antonio Mascolo, è stata presa dopo che agenti della polizia municipale e tecnici dell’Arpac, hanno accertato lo sversamento di rifiuti non conformi alle norme. Per questo motivo il sindaco ha ordinato l’immediato arresto dei lavori di tritovagliatura e la chiusura dell’impianto, in attesa di ulteriori accertamenti.

La risposta della Sapna. La società che gestisce l’impianto di Tufino e non solo, non ha accolto in maniera positiva la notizia ed attraverso il suo amministratore, Enrico Angelone, ha fatto sapere che è stato già presentato un ricorso alla Procura della Repubblica di Nola. Secondo Angelone infatti, il sindaco di Tufino ha ordinato la chiusura senza una reale motivazione plausibile. Il motivo del contendere sarebbe un copertone d’auto rinvenuto all’interno di un camion, per il quale esiste una procedura di smaltimento differente dalla tritovagliatura. Il copertone è stato trovato dopo che il sindaco aveva chiesto l’analisi minuziosa di un compattatore contenente cinque tonnellate di rifiuti.

Il timore. La chiusura improvvisa di Tufino, voluta anche per problemi di manutenzione dei biofiltri, non sarà senza conseguenze, perché le circa 700 tonnellate che si smaltiscono qui, andranno a riversarsi sugli altri impianti, che a loro volta potrebbero andare in crisi nel giro di pochi giorni. I segnali si vedono già e negli angoli delle strade di alcuni comuni della provincia di Napoli, sono comparsi piccoli accumuli di rifiuti.

Una decisione forte, quella del sindaco Mascolo, presa per dovere di cittadinanza, perché nell’impianto STIR devono andare solo determinati rifiuti indifferenziati, che poi vengono impacchettati e mandati a bruciare o in discarica. La presenza di un copertone nel compattatore lascia qualche dubbio sulla reale efficacia dei controlli trimestrali volti a verificare la conformità dei rifiuti e che vengono fatti dalla stessa società che gestisce l’impianto (la Sapna amministrata da Angelone) che invece hanno sempre dato esito positivo. La sensazione però è che la situazione possa essere sbloccata in pochi giorni, perché il già labile e malfunzionante sistema dei rifiuti della provincia di Napoli, non può assolutamente permettersi di collassare.

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