Pomigliano, il vescovo Depalma risponde alle accuse della Fiat

“Non sto con i violenti”: Beniamino Depalma, vescovo di Nola, risponde con una lettera al Mattino alle ‘accuse’ che gli sono state rivolte dal direttore dello stabilimento Fiat di Pomigliano, Giuseppe Figliuolo. Depalma afferma di essere rimasto “amareggiato e scosso” dopo aver letto la missiva della Fiat, in cui l’azienda torinese accusava il prelato di essersi messo “dalla parte dei violenti e prevaricatori” con la sua presenza davanti ai cancelli dello stabilimento durante la protesta contro i due sabato di recupero lavorativo.

Oggi è arrivata la replica del vescovo che scrive: “Il mio ‘esserci’, a Pomigliano, a Tufino, a Boscoreale, ovunque ci siano persone con delle domande da porre, non è mai un atto politico, ma è sempre un atto di solidarietà umana e cristiana di cui sento, oggi come nel mio primo giorno di sacerdozio, un profondo bisogno interiore”.

Depalma si è anche detto pronto ad accogliere l’invito che gli è stato rivolto dal responsabile della fabbrica di visitare lo stabilimento “in modo da avere un confronto franco e diretto”. La stessa Curia tramite alcune fonti ha fatto capire come il vescovo di Nola si sia sentito molto scosso per essere stato messo al centro dell’attenzione per la sua presenza davanti ai cancelli della Fiat di Pomigliano.

Sulla polemica è intervenuto anche l’amministratore delegato della Fiat, Sergio Marchionne, che in un breve colloquio con l’arcivescovo di Torino, Cesare Nosiglia, a margine dell’assemblea dell’Unione Industriale di Torino, ha affermato: “Lo stanno esponendo a una situazione difficile”, facendo riferimento proprio al vescovo di Nola.

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