Capri, aborto clandestino in ospedale pubblico

Un aborto clandestino nell’ospedale pubblico Capilupi di Capri: è il risvolto dell’inchiesta sulle mense di scuole, ospedali e ospizi che ha portato ieri all’esecuzione di provvedimenti cautelari nei confronti di sei persone.

A scoprire l’interruzione di gravidanza per una donna che evidentemente non aveva la possibilità di usufruire della legge 194 sono stati i carabinieri: l’episodio risale al febbraio 2011 e vede protagonista una donna alla sedicesima settimana di gravidanza e quindi fuori dal termine previsto dalla legge. In base a quanto accertato per l’aborto clandestino fu versata una somma di denaro non quantificata.

Gli inquirenti dopo la scoperta di questo reato hanno iscritto nel registro degli indagati la paziente, il direttore sanitario dell’ospedale, Alfredo Irollo, il ginecologo, Paolo Giacometti ed Elio Coppola che avrebbe fatto da intermediario tra i medici e la donna. L’episodio è stato portato alla luce dalle intercettazioni telefoniche effettuate all’interno dell’indagine sui cibi scaduti e avariati serviti alle mense di scuole e ospedale.

Uno dei protagonisti di questa vicenda, Irollo è accusato anche di aver ceduto, insieme a Carmela Sforza, dirigente del reparto Dialisi, farmaci anabolizzanti a Catello Cafiero,  allevatore di cani da corsa che li somministrava agli animali per migliorarne le prestazioni. Lo stesso Irollo è inoltre al centro dell’inchiesta sui falsi danni da incidente stradali, insieme alla moglie Cristina Teresa Savarese: la donna nel 2010 ebbe un incidente stradale a Sorrento, ma grazie alla complicità del marito si procurò un referto medico che accertava false patologie al bacino e alla gamba per ottenere un risarcimento dal Comune costiero.

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