Confederations Cup, boom di scommesse: l’ombra dei Casalesi

L’ombra dei Casalesi anche sulla Confederations Cup: è uno dei risvolti dell’operazione compiuta questa mattina su disposizione dei magistrati della Direzione distrettuale antimafia in un centinaio di centri scommesse e agenzie di gioco in Campania, Lazio, Piemonte, Puglia e Calabria. Perquisizioni e sequestri sono stati eseguiti da oltre trecento uomini del Comando provinciale della Guardia di Finanza di Caserta, dei Reparti speciali dello Scico e del Nucleo speciali frodi tecnologiche.

Riguardo al torneo che si è chiuso ieri in Brasile con la vittoria della nazionale padrone di casa, si è registrata una forte impennata delle scommesse.

Le indagini hanno nel mirino il giro di scommesse abusive controllate dal clan dei Casalesi: i reati sui quali si concentra l’inchiesta sono associazione per delinquere e esercizio abusivo di scommesse su competizioni sportive. Il lavoro degli inquirenti ha permesso di risalire a una rete telematica di puntate su eventi sportivi collegata al gruppo camorristico. In pratica, secondo quanto accertato dagli investigatori, esisterebbe una struttura parallela a quella legale gestita interamente dal clan dei Casalesi e in grado di offrire agli scommettitori la possibilità di riscuotere vincite per somme anche superiori alla soglia stabilita dalla normativa antiriciclaggio senza lasciare traccia.

Grazie agli accertamenti compiuti negli ultimi tempi si può stimare in circa dieci milioni di euro il giro di scommesse illecite effettuato negli ultimi due anni con notevoli somme di denaro incassate dal clan dei Casalesi. Inoltre si è anche appurato che l’organizzazione criminale alterava il numero di vincitori della giocata facendo così abbassare il montepremi e truffando gli scommettitori.

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