Mangi la pizza e la paghi tra 8 giorni. Da Sorbillo torna la pizza a credito

Napoli si conferma una città dal cuore d’oro, rispolverando il vecchio e collaudato sistema del “finanziamento a breve” per mangiare la pizza. Alla stessa stregua del caffè sospeso, ovvero dell’espresso pagato al bar per qualche cliente in difficoltà, anche la pizza potrà essere gustata e pagata entro otto giorni.

L’iniziativa prende spunto dalla crisi economica che invase la città dopo la seconda guerra mondiala e ripresa nel celebre film di Sofia Loren “Oro di Napoli”. A riportarla in auge è il pizzaiolo Gino Sorbillo, già noto per altre iniziative di solidarietà e denuncia. “E’ il momento di essere solidali e di credere nella città e nei napoletani – spiega Sorbillo – In questo periodo di grande crisi economica e di collasso del sistema economico nazionale e internazionale come al solito al Sud si soffre più degli altri”.

A ispirare Sorbillo è stato un fatto di cronaca avvenuto a Casoria qualche settimana fa, che ha visto protagonista un padre che ha rapinato un utente all’uscita da una pizzeria. Il bottino fu di tre pizze, del valore di diciannove euro, che il rapinator commentò così: “Almeno i miei figli mangeranno”. La famosa ‘pizza oggi a otto’ veniva fritta nei bassi la mattina presto e veniva prelevata con la promessa di pagarla la volta successiva. Allo stesso modo la famosa pizzeria di via dei Tribunali accetterà quanti vorranno mangiare una pizza, ma sono in difficoltà economica e non hanno modo di pagarla subito.

“E’ un atto di fiducia verso i napoletani, una nuova scommessa sulla città che siamo certi non ci deluderà”, afferma Sorbillo che ha dichiarato che questa è stata una decisione per onorare la propria storia familiare. “Mio nonno Luigi Sorbillo – racconta Gino Sorbillo, credendo nella lealtà dei napoletani – fondò la pizzeria negli anni Trenta.All’esterno del locale aveva il suo piccolo banchetto di un metro quadrato dove friggeva le pizze; ho ancora negli occhi la folla che si accalcava solo a sentirne l’odore. Amava il popolo, la sua fissazione era quella di mantenere i prezzi bassi per consentire a tutti di affollare la pizzeria, soprattutto agli studenti che venivano dalla vicina università”.

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