Napoli, bimbo soffocato: indagati una maestra e l’addetto alla refezione

La Procura di Napoli ha emesso due avvisi di garanzia nell’ambito dell’inchiesta sulla morte di Patrizio Castiglia, il bambino di quattro anni deceduto per soffocamento durante la refezione scolastica nell’istituto Minucci di via Bernardo Cavallino: si tratta di un atto dovuto che ha coinvolto una maestra e l’addetto alla refezione. L’ipotesi per la quale sono indagati è omicidio colposo.

Le indagini vanno intanto avanti: gli agenti del commissariato Arenella hanno già ascoltato tutto il personale della scuola (insegnanti e personale non docente) così come gli assistenti dell’azienda che fornisce il cibo all’istituto. Le testimonianze hanno permesso di ricostruire la tragedia: il piccolo stava mangiando alla presenza della maestra e di un assistente, come previsto dal regolamento. Quando ha mostrato i primi segni di soffocamento, il personale scolastico ha messo in atto, senza successo, la manovra di soccorso.

Ora si attendono gli esisti dell’autopsia che potrebbero far luce ulteriormente sulla dinamica dei fatti, anche se tutto sembra chiaro: il piccolo Patrizio stava mangiando la mozzarella, quando un pezzo gli si è bloccato tra la laringe e l’esofago. Il personale scolastico ha provato di tutto per farlo riprendere a respirare, anche mettendolo a testa in giù, ma tutti i tentativi sono risultati vani. Il piccolo è diventato cianotico e, prima che arrivasse l’ambulanza, un dipendente della pizzeria vicina alla scuola accompagnato da due maestre lo ha portato in auto al Cardarelli.

Una corsa inutile perché quando Patrizio è arrivato in ospedale ormai non c’era più niente da fare: i medici hanno potuto solo estrarre il pezzettino di mozzarella e costatarne il decesso.

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