Il Napoli si perde a Verona

Cercasi Napoli disperatamente. Nel giorno del tanto atteso riscatto, il Napoli crolla bruscamente sul manto erboso stregato del Bentegodi. Il Chievo si conferma squadra tabù per il Napoli di Mazzarri e lo fa in maniera netta e decisa, con una prestazione di rispetto. Due a zero secco e ridimensionamento dei sogni di gloria dei partenopei, che ieri hanno maturato la consapevolezza di aver lasciato lo scudetto alla Juventus.

Azzurri irriconoscibili, che hanno faticato tutta la partita per trovare spunti di gioco degni di nota e che hanno sbagliato anche i fondamentali più elementari. Difesa non irresistibile in occasione del secondo gol di Thereau, portiere con la testa tra le nuvole e seriamente colpevole in occasione della prima segnatura del Chievo, arrivata con un tiro da trenta metri di Dramè, ma che ha una buona dose di complicità anche in occasione del raddoppio veronese.

Centrocampo sempre in affanno e nel quale si salva solo Berhami, difesa traballante ed attacco che è andato oltre la sterilità guidato da un Cavani che non riesce più a concretizzare la sua rabbia agonistica e che oggi ha fallito anche il rigore che, non solo avrebbe rimesso in corsa il Napoli, ma soprattutto avrebbe interrotto un digiuno che dura da più di un mese. Difficile individuare le cause ed indicare dei colpevoli precisi, perché la strategia di gioco di Mazzarri è sempre la stessa, ben conosciuta dai giocatori e che fino ad ora ha funzionato bene.

Il Napoli sta affrontando un periodo molto delicato, che ieri sembra essere arrivato al suo momento peggiore palesando un vero e proprio crollo fisico e mentale. Mazzarri adesso ha il duro compito di condurre per mano i suoi ragazzi e rimetterli in carreggiata, anche perché il Napoli ha avuto tutto il tempo di recuperare le energie dopo l’incontro con la Juve e per preparare al meglio la partita di Verona. Molti degli atteggiamenti in campo hanno un qualcosa di inspiegabile e risultano anche difficili da credere, perché Hamsik non sembra più lui, così come Cavani, Inler e Maggio. In molti additano Mazzarri come il colpevole che ha generato questo periodo di incertezza e di perdita delle convinzioni, perché non fa chiarezza sul suo futuro, altri considerano i giocatori colpevoli di essere stati inebriati dalle vette della classifica e che adesso si sarebbero adagiati su se stessi, peccando quasi di presunzione. Tante ipotesi, ma nessuna risposta. L’unica cosa che conta e che risulta evidente è la prestazione in campo, la peggiore del campionato, una prestazione non da Napoli ma che è lo specchio della realtà attuale.

Il Milan corre ed è a ridosso degli azzurri, per questo motivo, come detto anche da Mazzarri, bisogna affrontare queste dieci finali al massimo della concentrazione. I dubbi però, dopo aver visto il Napoli ieri, restano e gettano qualche perplessità sul proseguimento del campionato, come se gli azzurri avessero perso quella buona dose di sicurezza mista a spensieratezza che hanno permesso loro di arrivare fin al secondo posto in classifica e ad inseguire il sogno scudetto fino ad oggi.

Gli azzurri hanno bisogno di ritrovarsi e lo devono fare anche in fretta perché domenica con l’Atalanta sarà una partita difficile, come con il Chievo e ci sarà bisogno del miglior Napoli per superare l’ostacolo e ritornare a correre verso una Champions League che adesso non sembra più tanto sicura.

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