Biblioteca dei Girolamini, indagato Marcello Dell’Utri

Altro colpo per Marcello Dell’Utri: dopo aver fatto un passo indietro in vista delle politiche del mese prossimo, il senatore del Pdl vede ora il suo nome iscritto nel registro degli indagati nell’ambito dell’inchiesta sulla biblioteca dei Girolamini a Napoli. L’accusa contestata è concorso in peculato: secondo gli inquirenti Dell’Utri avrebbe ricevuto alcuni dei volumi sottratti alla biblioteca dall’ex direttore Marino Massimo De Caro. Il senatore ha commentato la notizia con una dichiarazione all’Adnkronos: “È una bufala, una balla assoluta, io non c’entro assolutamente niente”.

L’inchiesta ha avuto un nuovo atto questa mattina con sei ordinanze di custodia cautelare emesse dal gip di Napoli ed eseguite dai carabinieri del Reparto operativo (Comando tutela patrimonio culturale): gli arresti sono avvenuti a Genova, Napoli, Ozzano dell’Emilia, in provincia di Bologna, Porano, in provincia di Terni e Santa Maria Capua Vetere, in provincia di Caserta.

L’accusa nei confronti degli arrestati è di associazione a delinquere finalizzata al peculato, alla falsificazione e alla ricettazione di volumi antichi: quattro destinatari delle ordinanze di questa mattina erano già detenuti, mentre sono finiti in manette anche un legatore di Bologna  cui, secondo l’accusa, spettava il compito di cancellare i contrassegni della biblioteca dai volumi trafugati, e un’altra persona che faceva da tramite tra gli antiquari e il gruppo.

Le indagini sono partite nel 2012 dopo notizie di stampa sull’assenza di migliaia di volumi nella storica biblioteca di Napoli: nel mirino finì l’allora direttore De Caro, attualmente detenuto a Poggioreale. Grazie al lavoro degli inquirenti è venuta alla luce l’esistenza di un gruppo di persone impegnato in una sistematica attività di spoliazione della biblioteca: attualmente sono in corso perquisizioni in tutta Italia per rintracciare i volumi ancora non ritrovati.

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