Querelle infinita, de Magistris: “Saviano fa un danno a Napoli”

Saviano non fa un danno all’amministrazione o al sindaco, ma fa un danno a Napoli“: ecco la risposta del sindaco de Magistris all’appello-accusa dell’autore di Gomorra, pubblicato oggi sull’Espresso dopo l’anticipazione uscita ieri. Una lunga risposta quella del primo cittadino che scrive: “Se ami questa città, non puoi consentire che sia trattata come un palcoscenico pulp da piegare alla speculazione mediatica e commerciale. Se ami questa città, non puoi consentire che sia strumentalizzata a fine elettorale”

De Magistris ribadisce il no alla fiction Gomorra2 (“eviterò la riduzione di Scampia a merce da circo mediatico”) e assicura che non acconsentirà alla “trasformazione delle problematiche cittadine, in primis i rifiuti, a carne da macello elettorale”. Il sindaco è, infatti, convinto che le invettive di Saviano abbiano un preciso scopo: “Non posso non osservare – scrive l’ex magistrato – la tempistica ‘precisa’ e gli spazi ‘definiti’ di questa crociata unilaterale che Saviano ha ingaggiato: a poche settimane dal voto e su alcuni organi di informazione, vicini a quelle forze partitiche che pure hanno sostenuto il governo Monti (che ha strozzato i comuni, fra i quali il nostro) e che hanno amministrato per decenni questa città e questa Regione”.

E qui de Magistris tira in ballo le passate amministrazioni comunali: “Erano i tempi dell’emergenza rifiuti e delle consulenze a pioggia, i tempi delle partecipate costruite come serbatoi di voti, durante i quali il lavoro era gestito come strumento di consenso elettorale. Erano gli anni in cui, amministrando in un ‘certo’ modo, si determinavano premesse negative per conseguenze drammatiche: quelle che oggi combattiamo quotidianamente e che impediscono la crescita della città. A quali conseguenze mi riferisco? Un miliardo e mezzo di debito e ottocento milioni di disavanzo del Comune della terza città di Italia. Se la ricorda Saviano quella stagione? Se lo ricorda chi amministrava allora?”

Una risposta molto particolareggiata quella del sindaco che non manca di rimarcare quelli che secondo lui sono i successi della sua amministrazione: riuscire a mettere Napoli al riparto dall’emergenza rifiuti e farle riconquistare una nuova immagine internazionale. Il sindaco difende la pista ciclabile e il lungomare liberato, provvedimenti che evocano “un modello di città eco-sostenibile ed europea che vogliamo realizzare ma che l’assenza di risorse ci ritarda nel completare”.

Ci sono anche le cose da fare (migliorare i trasporti, l’aumento della raccolta porta a porta, gli impianti di compostaggio), ma “come può essere compiuto tutto questo, in un anno e mezzo, se una amministrazione governa di fatto in dissesto?” chiede il sindaco che poi si domanda anche “come può uno scrittore e uno pensatore, che dice di amare la sua terra, non comprendere questo dato drammatico e non capire l’importanza di stringersi intorno alla sua città, per chiedere anche sul piano nazionale un sostegno che sia proporzionale al ruolo della capitale del Sud?”.

Poi arriva l’attacco verso “il populismo critico compiuto da lontano”, senza “vivere la città”: “Perché Saviano non ha mai offerto il suo aiuto, non ha mai avanzato un consiglio, non ha mai dato una idea o una proposta per contribuire allo sforzo di rendere Napoli più bella, più vivibile, più libera?”. Ecco quindi l’invito a Saviano “a darci una mano con suggerimenti ed idee, lo invito a difendere la città anche agli occhi del mondo” e la rassicurazione sulla volontà di proseguire l’impegno per Napoli: “Solo la passione -conclude de Magistris – può animarti in questa sfida difficilissima di governo cittadino poiché non c’è ambizione politica nazionale che può motivare o giustificare, lo assicuro, il sacrificio quotidiano, a tratti anche drammatico, che questa amministrazione sta mettendo in atto. Solo la passione e il sogno, infatti, ci consentono e ci animano quotidianamente in questa sfida“.

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