Salute in Campania, più tumori e due anni di vita in meno

In Campania si muore di più perché è più difficile curarsi: è questa la tesi contenuta nella relazione del gruppo di lavoro sulla ‘Situazione epidemiologica della regione Campania ed in particolare delle province di Caserta e Napoli, con riferimento all’incidenza della mortalità per malattie oncologiche’. Lo studio, presentato oggi ad Aversa, dal ministro della Salute, Renato Balduzzi, evidenzia una mortalità maggiore nella nostra Regione e anche un più alto numero di morti per tumori rispetto al resto del paese.

Nelle provincie di Napoli e Caserta, le aspettative di vita alla nascita è minore rispetto al resto d’Italia, quasi due anni in meno rispetto alle Marche, regione dove si vive più a lungo. Inoltre si muore prima con una tendenza che non è legata ad una singola patologia o ad uno specifico sottogruppo di popolazione, risultato che escluderebbe l’influenza di esposizione ambientali.

Nel 2009 in Campania la causa principale di morte sono state le malattie del sistema circolatorio, in linea con quanto avviene nel resto d’Italia. Inoltre ci sono elevati tassi di mortalità per malattie dell’apparato respiratorio, digerente e per il diabete mellito. Nella nostra Regione, la mortalità per tumori maligni tra gli uomini è superiore a quella dell’intero paese, con tassi elevati per i tumori di fegato, laringe, trachea-bronchi e polmone, prostata, vescica; nelle donne invece solo di fegato, laringe e vescica. Lo studio evidenzia in particolare come in Campania ci sono più casi di cancro ai polmoni: un dato che gli esperti riferiscono alla diffusione di  infezioni da virus per l’epatite C e B e alla forte presenza di fumatori.

Gli esperti infine riconducono la più elevata mortalità tra gli ammalati ad una partecipazione ai programmi di screening inferiore rispetto al resto del paese. Il gruppo di studio, creato per verificare la presenza di un’eventuale relazione tra i morti per tumore e fattori ambientali, si è basato su dati già disponibili risultati insufficienti allo scopo: proprio per questo, nella relazione finale c’è l’invito ad effettuare ulteriori indagini con un occhio di riguardo a piccole aree dove ci sono elevate possibilità di danno da inquinanti e a organizzare misurazioni sulle possibili esposizioni ambientali legate ai rifiuti.

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