La tradizione del “caffè sospeso” in aiuto alla crisi

Un buon caffè non si nega a nessuno, figuriamoci a Napoli la città dell’oro nero e della tradizione del caffè sospeso. In passato quando una persona doveva festeggiare qualcosa oppure, semplicemente, voleva iniziare bene la giornata prendeva un caffè al bar ma ne pagava due.

Lasciava il cosiddetto “sospeso” al prossimo cliente, solitamente ad una persona povera che entrava al bar chiedendo un sospeso. Col passar del tempo quella del sospeso è diventata una tradizione, tanto che gli stessi baristi si sostituiscono i clienti per offrire una bella tazzina di caffè bollente a chi è meno fortunato.

Le tradizioni sono anche più forti della crisi e, in tempi in cui si stringe la cinghia come questi, i caffè sospesi sono in aumento. La tradizione del caffè sospeso ( o pagato ) a Napoli – dichiarano il commissario regionale dei Verdi Ecologisti Francesco Emilio Borrelli ed il capogruppo al comune di Napoli del Sole che Ride Carmine Attanasio – sta aumentando notevolmente dall’inizio della crisi economica. Sempre più napoletani “benestanti” lasciano pagato un caffè o anche un cornetto ad un successivo cliente sconosciuto e privo di risorse economiche”.

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