Quarto e la legalità, in ricordo di Angelo Vassallo

“Lo stato siamo noi. Sono i paesi che fanno il Paese: la vera ricchezza è il luogo in cui vivi”. Diceva così Angelo Vassallo, il sindaco di Pollica tragicamente ucciso la sera del 5 Settembre 2010, in un agguato che ha tutto il sapore di camorra. In molti hanno affermato che il sindaco “pescatore”, sia stato ucciso perché si è opposto alle speculazioni che la malavita aveva intenzione di fare nel porto di Acciaroli, frazione del comune da lui amministrato, lui che dell’ambiente e della legalità ne aveva fatto i fondamenti della sua vita e di quella della sua famiglia.

A Quarto, cittadina dei Campi Flegrei, in questi mesi il tema della legalità è ritornato prepotentemente attuale, dopo gli ultimi e penosi esempi offerti dalla politica locale collusa con la criminalità fin dentro la struttura comunale e che ha portato allo scioglimento (l’ennesimo) della Giunta ed il successivo commissariamento. Ma l’illegalità non è solo nei palazzi del potere, è soprattutto per strada e si cela in ogni azione umana che arrechi danni al prossimo. Proprio per questo l’anno scorso fu presentato il Premio per la Legalità “Angelo Vassallo” Città di Quarto. Promotrice della lodevole iniziativa l’associazione Dialogos-comunicare il sociale- che si è fatta carico di un impegno non indifferente per portare avanti, soprattutto tra le nuove generazioni, il concetto di legalità e rispetto delle regole. Un lavoro di frontiera in territori dove la malavita si insinua tra le pieghe della povertà e non solo, sostituendosi allo Stato, diventando spesso l’unica alternativa alla fame ed alla miseria.
Il premio Angelo Vassallo per questo motivo si è rivolto ai ragazzi delle scuole del comune flegreo, dalle elementari alle superiori, coinvolgendo le loro classi e gli insegnanti, nella preparazione di opere (letterali, di grafica ed arti visive) il cui tema fondante fosse la legalità e la concezione di legalità e proprio per questo motivo l’organizzazione ha avuto da subito il patrocino della Giunta Regionale della Campania, dell’Associazione Libera contro le Mafie, della Diocesi di Pozzuoli (di cui Quarto fa parte) e della Coop, che ha messo in palio piccole borse di studio date in premio ai vincitori delle varie categorie.

All’iniziativa presentata da Antonio Granato, politico da anni impegnato sul territorio quartese, hanno preso parte anche il magistrato Francesco Cananzi ed il fratello di Angelo Vassallo, Dario. A lui è toccato il discorso finale, in un misto di ricordi dell’impeccabile vita del fratello e commozione dopo aver ascoltato, la piccola opera letteraria fatta da Carlo, un ragazzo di terza superiore dell’Isis di Quarto, che ha composto proprio per l’occasione un testo a metà tra prosa e metrica, accompagnato dalla sua chitarra e dedicato proprio ad Angelo Vassallo. Un momento avvolto da una quasi solenne ed irreale umanità nel quale le parole di un giovanissimo ragazzo di Quarto, hanno toccato il cuore di tutti i presenti, Dario Vassallo compreso.

Quarto ancora una volta alla ribalta e che dopo la creazione della squadra di calcio antiracket, vede nel premio Angelo Vassallo, un altro momento importante per spiegare alle generazioni future, che un domani diverso è possibile e che bisogna fare di tutto affinché si smetta di celebrare gli “eroi” morti per essersi opposti alla malavita che non può far altro che portare morte e sofferenza, a discapito di tutte quelle persone oneste che lottano nel loro piccolo, facendo della legalità un affare quotidiano fatto anche di piccoli gesti, perché dopotutto l’illegalità si combatte anche all’interno delle nostre case educando in modo corretto i figli e non per forza nelle aule dei tribunali.

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