Il centro storico nel degrado: “Cancellate Napoli dalla lista Unesco”

Il centro storico Napoli non merita il riconoscimento di patrimonio dell’Unesco: a dirlo non è il leghista di turno, ma un folto gruppo di comitati civici napoletani, che invita l’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Educazione, la Scienza e la Cultura a eliminare Napoli dalla propria lista.

L’iniziativa provocatoria prende il nome da un noto film di Troisi, ‘Pensavo fosse amore invece era una calesse’, e punta il dito contro le condizioni in cui versano i monumenti della città: un atto di accusa che arriva pochi giorni dopo un’altra denuncia partita dal blog di Enrico Tomaselli che ha intenzione di inviare una lettera al sindaco di Barcellona per invitarlo a riprendersi il Forum delle Culture, in programma a Napoli il prossimo anno, per evitare la serie di brutte figure che sta collezionando la città.

Proprio il Forum è uno dei tre motivi alla base dell’iniziativa dei comitati civici, insieme allo scandalo del furto dei volumi dei Girolamini e lo sfratto della biblioteca dell’Istituto degli Studi Filosofici di Gerardo Marotta: “Daremo conto in un dossier del degrado che regna al centro storico – spiegano i promotori dell’iniziativa in una nota -; un rapporto che verrà consegnato al presidente della Commissione nazionale dell’Unesco, Giovanni Puglisi, nel prossimo sit-in organizzato per venerdì 16 novembre alle 10 presso l’aula Magna della Federico II in via Partenope.

Le associazioni che chiedono la cancellazione del centro storico di Napoli dalla lista dell’Unesco (Comitato di Portosalvo, Vanto, Incontri napoletani, Corpo di Napoli, Insieme per innovare, Asmed, Comitato di Piazza Fuga, Napoli Puntoacapo, Associazione Chiaia per Napoli, Ugl beni culturali, Comitato centro storico, Medinapoli, Gruppo Portosalvo giovani, Associazione Ernesto Rossi, Comitato civico di Posillipo) rimarcano il fatto che “a 17 anni dal riconoscimento Unesco” nel centro storico di Napoli “continua a crescere solo lo spaventoso degrado a colpi di graffiti e di atti vandalici che mortifica le strade, le piazze, le chiese, le fontane, i palazzi e quasi tutti i monumenti” e si è ancora in attesa dei fondi per “la sua riqualificazione e il suo rilancio”.

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