Faida di Scampia, ecco il piano contro la criminalità organizzata

Servizi segreti, caccia ai latitanti e assalto ai patrimoni dei camorristi: eccolo in tre punti il piano per mettere fine alla nuova ‘Faida di Scampia’, la lotta tra i clan camorristici che sta imperversando da qualche mese nelle strade di Napoli lasciando al suolo una scia di sangue. 

Le linee guida della nuova strategia da attuare contro i clan sono emerse dall’incontro che si è tenuto ieri tra i vertici della polizia e quelli della Procura di Napoli: una riunione durata circa due ore che ha visto la partecipazione del procuratore Giovanni Colangelo, l’aggiunto della Direzione distrettuale antimafia con delega ai clan dell’area urbana, Alessandro Pennasilico, il vicecapo della polizia Francesco Cirillo, accompagnato dal capo del Dipartimento anticrimine Gaetano Chiusolo e dal questore Luigi Merolla.

Al centro del dibattito anche la lunga serie di omicidi che si sta abbattendo su Napoli, frutto della guerra tra i Girati e gli Scissionisti: l’ultimo agguato è di ieri pomeriggio ed ha visto finire sotto i colpi dei killer Gennaro Spina, 26enne pregiudicato per droga ed evasione, considerato vicino agli uomini della Vannella Grassi. A fare il resoconto del vertice è stato Francesco Cirillo che apre all’arrivo di una “squadra di specialisti”, sulla scia di quanto già fatto con successo nella lotta al clan dei Casalesi, e mette al primo posto la cattura dei latitanti.

“Con il procuratore Colangelo – le parole di Cirillo riportate da ‘Repubblica Napoli’ -, abbiamo studiato qualcosa che possa portare a risultati visibili. La cattura dei latitanti resta al primo posto. Si tratta di un’attività investigativa specializzata che è andata spesso a buon fine“.

 

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