Blitz della Finanza nella sede del Napoli: nel mirino i contratti di Lavezzi e Chavez

Blitz della Guardia di Finanza questa mattina nella sede del Napoli a Castelvolturno e della Figc a Roma: quattro uomini delle fiamme gialle sono giunti nella sede della società azzurra per acquisire una serie di documenti, mentre nella capitalealtri agenti compivano la stessa attività negli uffici della Federazione.

L’operazione è stata fatta su mandato della Procura di Napoli che ha voluto acquisire la documentazione relativa alla compravendita dei diritti sulle prestazioni sportive di alcuni calciatori, ai rapporti con gli agenti e alle relative movimentazioni finanziarie. Da quanto trapela nel mirino degli inquirenti ci sarebbero i contratti di alcuni calciatori che non giocano più nel Napoli, in particolar modo si parla degli argentini Lavezzi (ora al Paris Saint-Germain) e Chavez (ritornato in Sudamerica), entrambi assistiti dallo stesso procuratore, Alejandro Mazzoni. Altre fonti invece fanno anche i nomi di Walter Gargano (ora all’Inter) e Fabio Quagliarella (attualmente alla Juventus): al momento non si sarebbe alcun nome iscritto nel registro degli indagati.

Gli uomini della Guardia di Finanza sono arrivati a Castelvolturno poco dopo le dieci di questa mattina, quando la squadra aveva già lasciato il centro sportivo per partire alla volta di Eindhoven: la scelta di compiere oggi l’operazione è stata fatta proprio per evitare di creare disagi ai calciatori.

Secondo alcune indiscrezioni, acquisizioni di documenti ci sarebbero state anche a Roma negli uffici della Filmauro, società di produzione cinematografica di Aurelio De Laurentiis. “La contrattualistica del Napoli – ha affermato all’Ansa l’avvocato Grassani, legale della società –  è stato sempre condotta in maniera rigorosa e nel pieno rispetto delle norme sportive e statuali vigenti. Non si è trattato di acquisizioni onerose, ma di atti depositati anche in Lega Calcio e verificati dalla Covisoc e dai consulenti esterni. Sono quindi atti e documenti alla luce del sole”. Anche la Procura ha voluto precisare che è stata “una semplice acquisizione di copia di specifici atti nell’ambito di una normale attività investigativa”.

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