Napoli, quartiere a luci rosse: aria di pace tra De Magistris e Sepe

La quiete dopo la tempesta: c’è aria di pace tra il sindaco De Magistris e il cardinale Sepe dopo il duro botta e risposta sul quartiere e luci rosse. L’avvicinarsi della ricorrenza di San Gennaro spinge l’amministrazione comunale e l’istituzione ecclesiastica a lavorare per cercare di ricucire lo strappo tra primo cittadino e Cardinale.

A dare il via all’opera di diplomazia è stato l’assessore D’Angelo che due giorni fa aveva annunciato la richiesta di un incontro al cardinale; poi è stato lo stesso sindaco dalla festa del Partito Democratico a Reggio Emilia a parlare del lavoro per creare le “condizioni perché possa esserci un incontro con il cardinale Sepe: il rapporto con il mondo cattolico – ha aggiunto De Magistris – non si è mai interrotto”.

Già oggi potrebbe esserci la telefonata del primo cittadino al Cardinale che preluderà a un incontro tra i due: se non dovesse esserci il faccia a faccia, le due cariche cittadine si incontreranno comunque il 19 settembre, giorno in cui dovrebbe ripetersi il miracolo del Santo patrono di Napoli. La pesante bocciatura di Sepe all’idea lanciata da De Magistris di creare un quartiere a luci rosse in città, con risposta piccata e non senza accenni polemici da parte del sindaco, potrebbe quindi essere superata: se le idee sul tema difficilmente concilieranno, almeno i rapporti tra istituzione sacra e laica potrebbero essere salvi.

Intanto però in città continuano a divampare le polemiche con le accuse del consigliere comunale Pdl Marco Nonno di conflitto di interessi che coinvolgerebbe la Coop Dedalus: “Dietro le presunte iniziative rivoluzionarie del sindaco e del suo assessore di punta, Sergio D’Angelo, ci può essere un grave conflitto di interessi, legato in particolare al Consorzio Gesco, di cui Dedalus fa parte e che in passato è stato guidato proprio dall’attuale Assessore”. Un’accusa a cui replicare proprio D’Angelo: “Si tratta solo di una proposta, inoltre comunico che la Gesco opera soltanto nell’8% dei servizi comunali, con molti contratti che scadranno ad ottobre e non so se saranno rinnovati visto che le imprese tengono a non impegnarsi con il Comune per le difficoltà finanziarie”.

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