5 comuni chiedono l’indipendenza dalla Sovrintendenza di Napoli, arriva la secessione culturale

Castellammare di Stabia, Boscoreale, Ercolano, Pompei e Torre Annunziata chiedono la secessione. I 5 comuni del napoletano non vogliono dipendere più dal punto di vista culturale alla Sovrintendenza di Napoli. Il capoluogo campano, infatti, che catalizzerebbe la maggior parte del risorse non solo economiche.

Troppe bellezze concentrate in un’area geografica ristretta: per il territorio è un’incombenza più unica che rara. In una nota del sindaco di Castellammare di Stabia, Luigi Bobbio si parla di “autentici gioielli storico-archeologici che non riescono però a brillare come potrebbero e come dovrebbero per le difficoltà di una Soprintendenza archeologica – quella unica di Napoli e Pompei – a farne un network archeologico di interesse internazionale, in grado di rilanciare, lungo l’asse che da Ercolano arriva fino a Castellammare di Stabia, passando per Boscoreale e Torre Annunziata, un settore trainante dell’economia qual è il turismo archeologico”.

I cinque sindaci dei comuni interessati si sono confrontati lo scorso 5 luglio a Palazzo Farnese per «attivare un percorso, fatto di investimenti, di programmazione gestionale e di vera e propria programmazione industriale che metta finalmente a sistema un complesso di siti archeologici unico al mondo per la sua completezza e per le sue specificità partendo innanzitutto dalla contiguità territoriale».

All’incontro erano presenti i primi cittadini Luigi Bobbio (Castellammare di Stabia), Vincenzo Strazzullo (Ercolano), Giosuè Starita (Torre Annunziata) e l’assessore di Boscoreale Vito Feliciello. Assente giustificato il sindaco di Pompei, che ha rimarcato il suo interesse per l’iniziativa. L’obiettivo degli amministratori è di formare una Sovrintendenza indipendente, per potenziare i siti archeologici di grande valore storico che connotano la zona. Il passo successivo è quello di scrivere al ministro Ornaghi, dopo aver ottenuto i dati richiesti alla Sovrintendenza stessa, ovvero un rapporto delle attività svolte da ogni singolo sito archeologico e una “nota riepilogativa ed analitica degli interventi realizzati” negli ultimi anni.

Per Bobbio la creazione di una Soprintendenza ad hoc sarebbe a costo zero, perché si tratterebbe solo si una scorporazione giuridica, ma che darebbe la possibilità al territorio di operare autonomamente da Napoli, riuscendo a programmare meglio il budget a disposizione.

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