De Gregorio, il Senato dice no all’arresto

Il Senato dice no all’arresto di Sergio De Gregorio: con 169 no, 109 sì e 16 astenuti, Palazzo Madama respinge la richiesta di arresti domiciliari avanzata dai pm nei confronti del senatore del Pdl, coinvolto nell’inchiesta che vede protagonista Valter Lavitola. La decisione dei senatori, il voto è stato a scrutinio segreto, ribalta il verdetto della Giunta che aveva invece dato parere favorevole all’arresto di De Gregorio.

Ufficialmente hanno votato a favore dell’arresto Pd, Idv, Udc e Lega, contrario invece il Pdl, ma i franchi tiratori hanno avuto un peso determinante: “Si è presa una decisione ingiusta – le parole di Marco Follini, presidente della giunta per le autorizzazioni a procedere del Senato – che alimenterà ancora di più il fiume delle proteste”. Al termine della votazione De Gregorio ha ringraziato i colleghi “per un sostegno così forte”: “Ho notato un voto forte e deciso –  le parole del senatore riportate da ‘Repubblica’ – , una presa di coscienza del fatto che gli arresti non devono essere comminati senza motivo”. Duro invece il commento di Anna Finocchiaro: “Chi ha votato contro l’arresto del senatore De Gregorio si è assunto la responsabilità di screditare e umiliare il parlamento e la politica”.

De Gregorio è indagato per truffa e false fatturazioni nell’ambito dell’inchiesta incentrata sui finanziamenti al quotidiano ‘L’Avanti!’ che vede coinvolto anche l’ex direttore Valter Lavitola. Secondo quanto sostenuto dall’accusa, i due avrebbero fatto ricevere all’editrice del giornale i contributi per l’editoria facendola risultare in possesso dei requisti necessari: in totale circa 23 milioni e 200mila euro ottenuti dal 1997 al 2007. Inoltre, secondo quanto affermato da Lavitola, De Gregorio avrebbe ricevuto anche una ingente somma di denaro per passare dall’Idv al centrodestra nel 2007.

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