I Comuni si consorziano per salvare gli uffici del Giudice di Pace

Sarà ancora possibile fare giustizia a Napoli nord? È questo l’interrogativo su cui stanno discutendo le associazioni forensi Aiga e Giuseppe Palumbo, gli addetti ai lavori e gli amministratori dei comuni a nord di Napoli. A Marano gli uffici del Giudice di Pace rischiano il collasso oltre che il trasferimento a Napoli, per i tagli strutturali imposti dal Governo centrale e sia la struttura che le risorse a disposizione  sono sempre più carenti.

Per evitare la soppressione degli uffici il il primo cittadino di Qualiano Salvatore Onofaro ha dato la disponibilità dell’ex sede Crof in via ex Macello, ma bisogna capire ancora le modalità di trasferimento  e il costo di tale operazione, con la collaborazione dei 7 paesi interessati: Marano, Giugliano, Mugnano, Melito, Qualiano, Villaricca e Calvizzano. Le amministrazioni dovrebbero consorziarsi e accollarsi le spese di gestione per garantire il presidio di giustizia all’interno dei loro territori.

Al dibattito sta partecipando anche l’ordine degli avvocati di Napoli, tramite il presidente Franco Caia e il consigliere dell’ordine delegato alle sezioni distaccate Gianfranco Mallardo, che hanno definito il problema, una questione sociale. I fattori da considerare, infatti, sono molteplici. In primo luogo, lo spostamento della struttura dei giudici di pace farà aumentare i costi di gestione delle pratiche e impatterà dal punto di vista economico su tutto l’indotto che gravita intorno all’ufficio di via Giuseppe Verdi a Marano, composto da piccole attività comemrciali. Inoltre, in caso di trasferimento degli uffici da Marano a Napoli non è esclusa la paralisi delle attività, visto che al momento nemmeno a Napoli è stata definita una sede dove far traslocare il Giudice di Pace.

Dopo l’incontro svoltosi nei giorni scorsi a Qualiano tra i sindaci del comprensorio, il prossimo 7 giugno è prevista una nuova riunione per fare chiarezza sull’aspetto economico e la reale fattibilità del trasferimento da Marano a Qualiano. I costi, infatti, come prevede la legge sarebbero a totale carico delle amministrazioni comunali sia per il mantenimento della struttura che per il personale, che dovrebbe essere individuato già tra chi è impiegato presso altri uffici comunali. “Il problema vero è quello economico. – dichiara Salvatore Nasti, presidente dell’Aiga di Giugliano – I comuni hanno divieto di assumere ed il numero attuale delle forze in organico è tale che non permette lo svolgimento delle normali mansioni comunali”.

Al di là delle azioni che verranno messe in atto a tutti gli addetti al settore è chiaro che non è più possibile mantenere lo stato attuale delle cose. “E’ evidente che l‘attuale struttura non può essere adibita ed utilizzata ancora per molto sia per il carico di lavori sia per la assenza di manutenzione straordinaria che, invece, sarebbe necessaria. Intanto la vecchia amministrazione si manteneva dal fare lavori proprio per l’ imminente trasferimento. – continua Nasti – Sappiamo solo che noi avvocati siamo costretti a lavorare in pessime condizioni di sicurezza e di salute ed i cittadini vessati e martoriati soprattutto dalle lunghe attese dei provvedimenti giudiziari”.

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