Blitz anti-camorra: nel mirino le nuove leve dei Casalesi

Sono ventotto le persone finite in manette in due diverse operazioni anti-camorra: le forze dell’ordine hanno portato a termine i blitz in Campania, Toscana, Veneto e Puglia. Al centro della prima operazione, coordinata dalla direzione distrettuale antimafia di Napoli, ci sono le nuove leve del clan dei Casalesi: in particolare al centro dell’indagine c’è il gruppo di Elio Diana, cugino di Francesco Schiavone ‘Cicciariello’, cugino del boss dei Casalesi. In manette sono finite 15 persone, tra Campania e Toscana, accusate di associazione di stampo camorristico, estorsione e ricettazione.

Gli inquirenti ritengono, infatti, che Diana riuscisse a dirigere dal carcere l’organizzazione, composta in gran parte da giovani di non più di 30 anni: il boss indicava alle nuove leve dei Casalesi le vittime a cui chiedere il pizzo. I carabinieri hanno precisato che grazie alle indagini si è potuto appurare che i Casalesi riescono ad andare avanti nonostante arresti e sequestri, grazie al rapido reclutamento di nuove persone.

La seconda operazione è stata effettuata da Veneto, Campania e Puglia e ha visto finire in manette 13 persone, tra cui alcuni napoletani ritenuti vicini ad ambienti camorristici, un funzionario di banca e il patron del San Donà Calcio. Dalle indagine è emerso l’infedeltà del funzionario di una banca di Caorle che, insieme a un imprenditore, aveva stretto un patto con pregiudicati campani. Tra gli episodi contestati, il riempimento fraudolento di quattro assegni sottratti al Banco di Napoli per circa quattro milioni di euro. Per gli arrestati le accuse  sono estorsione aggravata, porto di armi da sparo, ricettazione, truffa, lesioni gravi, falso, commessi con l’aggravante delle modalità mafiose.

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